Rosa Luxemburg, la donna della rivoluzione
Il 15 gennaio del 1919 fu assassinata Rosa Luxemburg, icona della rivoluzione marxista dell’Europa centrale
Dopo novantacinque anni, la vita di Rosa Luxemburg risulta ancora estremamente intensa, anche se breve, e piena di senso ed ispirazione, indipendentemente dalla condivisione dei suoi principi.
Di origine ebraica e formatasi in un istituto di orientamento socialista a Zurigo, Rosa a soli 22 anni divenne caporedattrice della rivista “La causa dei lavoratori”, contro la propaganda nazionalista polacca. A questa età, che per noi risulta ormai estremamente prematura per raggiungere un tale livello, la donna aveva già ben chiare le sue idee politiche, ritenute ancora più radicali della corrente marxista-leninista. Rosa infatti incentrava le sue argomentazioni sulla necessità di una rivoluzione anticapitalista assolutamente spontanea e operaia, ritenuta più urgente rispetto alle lotte per l’autodeterminazione e l’indipendenza di cui si vedevano i primi focolai.
Gli articolati punti di vista della giovane politica rivoluzionaria trovarono una solida condivisione in Karl Liebknecht, politico socialdemocratico tedesco, con la cui collaborazione nacque nel 1915 la celebre Lega di Spartaco. Il movimento divenne particolarmente folto e potente nella Germania della prima guerra mondiale per la sua connotazione altamente pacifista antinazionalista, reiterante il principio della rivoluzione dal basso come risposta alle violenze causate dalla grande guerra, incentrata sulla lotta egoista per il potere.
Nel 1916 Rosa venne arrestata durante uno sciopero, ma la detenzione non fermò il suo lavoro. Dalla prigione l’attività della donna divenne anzi più intensa, producendo documenti ed articoli esortanti la rinascita del marxismo puro, contro il ”bolscevismo burocratizzato” che stava invece prendendo piede. Quando Rosa uscì dalla prigione, trovò davanti a se’ una Lega di Spartaco forte ed influente, talmente tanto potente da suscitare i timori dei socialdemocratici stessi: contro i rivoluzionari di Spartaco vennero schierati i Corpi Franchi, Freikorps, il cui obiettivo era la repressione violenta dei militanti. Proprio alle milizie agli ordini dei socialdemocratici è da attribuire la morte della Luxemburg e di Liebknecht, rapiti ed assassinati il 15 gennaio del 1919 nel corso della Rivolta di Gennaio.
La morte di Rosa è tutt’ora avvolta nel mistero a causa della scomparsa del suo cadavere, rimpiazzato da una defunta le cui fattezze non combaciano con l’anatomia della rivoluzionaria. Nonostante l’incertezza in merito alle sue ossa, di Rosa Luxemburg rimangono invece ben certe le sue idee, radicatesi profondamente nella storia mondiale: la Luxemburg viene adesso ricordata come una combattente, filosofa e politica, apprezzata non solo per le sue idee, ma anche per la sua indole pragmatica e coraggiosa, che la rende degna di memoria indipendentemente dalle affinità politiche.