Prezzi al consumo: a settembre -0,3%
A settembre 2013, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, diminuisce dello 0,3% su base mensile.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,3% su base mensile e aumenta dello 0,9% su base annua, quando ad agosto era +1,2%, confermando così le stime preliminari. E’ questo il primo dato che emerge dalla consueta analisi dell’Istat sui prezzi al consumo. Il rallentamento dell’inflazione è ampiamente ascrivibile ai beni energetici, al netto dei quali, la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo resta stazionaria all’1,3%. Scendendo nel dettaglio, malgrado i prezzi dei beni energetici non regolamentati registrino un rialzo mensile dell’1,0%, questo risulta molto più contenuto rispetto a quello di settembre 2012. Questo fenomeno, secondo il nostro Istituto nazionale di statistica, accentua la flessione tendenziale dei prezzi dei beni energetici e contribuisce così, “con la riduzione della crescita annua dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati e dei Servizi relativi ai Trasporti, al calo dell’inflazione a settembre”.
Il rialzo mensile dei prezzi dei beni energetici non regolamentati risulta bilanciato dai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-5,0%), dalla frutta fresca (-4,8%) e dai servizi relativi alle comunicazioni (-1,1%). L’inflazione acquisita per il 2013 scende all’1,3% dall’1,4% di agosto. A settembre l’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile all’1,2%. Facendo il confronto con settembre 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende allo 0,4%, dallo 0,8% di agosto, e quello dei prezzi dei servizi scende all’1,5%, quando era +1,6% nel mese precedente. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di tre decimi di punto percentuale rispetto ad agosto 2013.
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto si attestano in aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,0% su base annua, dal +1,7% di agosto. A settembre 2013, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dell’1,8% su base mensile e dello 0,9% nei confronti di settembre 2012, quando ad agosto era +1,2%, confermando, tra l’altro, le stime preliminari. Il rialzo congiunturale è principalmente da attribuire alla fine dei saldi estivi. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo a tassazione costante aumenta dell’1,8% in termini congiunturali e dello 0,9% in termini tendenziali. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,4% su base mensile e cresce dello 0,8% rispetto a settembre 2012.