Poche famiglie tanto ricche, in un’Italia sempre più povera
Diramato il rapporto di Bankitalia che rivela redditi sempre più bassi
La distanza fra famiglie ricche e famiglie povere in Italia si va sempre più ingrandendo. È il primo dato a risaltare dall’analisi della Banca d’Italia per il biennio 2010-2012. Secondo il rapporto « il 10% delle famiglie più ricche possiede il 46,6% dell’intera ricchezza netta delle famiglie italiane (era il 45,7% nel 2010)». Questa piccola fetta percepisce un reddito familiare medio, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, superiore a 55.211 euro l’anno, quando solo la metà delle famiglie supera i 24.590 euro (2.000 mensili) e ben il 20% può contare su un reddito inferiore ai 14.457 euro (1.200 euro al mese). In una descrizione di famiglia tipo sempre più anziana in cui aumentano i nuclei composti da una sola persona (28,3% contro il 24,9% del 2010) e diminuiscono le coppie con figli, i giovani sono i primi a farne le spese mentre l’unica classe di età a non aver avuto toccato il reddito sono gli ultra-64enni.
La diminuzione generale del 7,3% del reddito familiare medio trascina giù la ricchezza media al -6,9%, con un’ascesa della povertà del 16% la cui soglia è stata individuata col reddito di 7.678 euro netti all’anno. Reddito familiare che risulta strutturato per il 40% da reddito da lavoro dipendente, per il 27,5% di reddito da trasferimenti (pensioni, cassa integrazione), per circa l’11% di reddito da lavoro autonomo e per il restante 22% di reddito capitale (affitti, rendite finanziarie). Calcolato infine anche il reddito equivalente medio in 1.500 euro al mese, cioè quanto ciascun individuo dovrebbe disporre se vivesse da solo per raggiungere lo stesso tenore di vita che ha nella famiglia in cui vive, specificatamente: 2.350 euro al mese per i laureati, 2.700 euro per i dirigenti e 2.550 euro per gli imprenditori mentre per gli operai, i residenti nel Mezzogiorno e i nati all’estero scende rispettivamente a 1.200, 1.100 e 950 euro al mese.