Licenziato per le troppe chemio, muore malato di cancro

Muore l’elettricista veneto disoccupato per aver fatto troppe assenze sul lavoro a causa delle cure ospedaliere

Oliviero Biancato, elettricista 53enne di Marcon, è morto di cancro dopo anni di agonia e di cure in ospedale. Proprio il tentativo di ricorrere alla chemioterapia per guarire ha determinato per l’uomo la perdita del suo lavoro: l’azienda ha infatti ritenuto inaccettabili le continue assenze dell’impiegato, che aveva già esaurito i giorni di malattia previsti.

Oliviero è stato così licenziato in tronco, colpevole di aver passato troppe ore in ospedale nel tentativo di salvarsi la vita. La notizia, risalente al maggio scorso, ha scosso l’intera regione del Veneto, che aveva già mostrato attenzione e riconoscimento nei confronti dell’elettricista di Marcon, che si è reso protagonista l’anno scorso della cronaca locale per aver salvato una donna in procinto di suicidarsi gettandosi nel Canal Salso.

Il grande impegno e l’altruismo manifestati non hanno però impedito che venisse perpetrata l’ingiustizia da parte dei vertici dell’azienda: di fronte agli innumerevoli casi di assenteismo sul lavoro, prevalentemente nel settore pubblico, risulta estremamente difficile da digerire una condizione simile, riguardante un uomo che si è concretamente trovato a dover scegliere tra uno stipendio e la sua vita.

Così Oliviero Biancato è morto dopo sei mesi dal licenziamento, lasciando una famiglia nel disagio economico e con ancora vivo nelle menti dei suoi vicini e concittadini questo esempio di disumanità, non giustificabile secondo nessuna regola aziendale o di mercato.