Pubblicato: Lun, 18 Nov , 2013

“Il giorno del rifiuto”, l’iniziativa del Movimento5Stelle

L’obiettivo: rimuovere pregiudizi e creare un clima adatto per trovare soluzioni efficaci nel rispetto della salute pubblica

 

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Luigi Di Maio

Ha preso il via domenica 17 novembre l’iniziativa pubblica “Il giorno del rifiuto”, organizzata dal Movimento Cinque Stelle del capoluogo calabrese. L’obiettivo dichiarato è quello di «fornire un’informazione completa sul tema più delicato per la Calabria che, uscita dal commissariamento durato 16 anni, non ha ancora un piano aggiornato per lo smaltimento dei rifiuti». Questo significa – precisano gli attivisti M5S – «che nell’immediato futuro ci saranno problemi grossi per i Comuni della regione; anche di cassa e con il rischio del dissesto». «Da qui – fanno sapere gli organizzatori dell’evento – l’esigenza di formulare delle proposte, di rimuovere pregiudizi e creare un clima adatto per trovare soluzioni efficaci nel rispetto della salute pubblica».

Sabato, una delegazione parlamentare M5S, riunita dal deputato calabrese Paolo Parentela, aveva cercato di ispezionare la discarica di Pianopoli (in provincia di Catanzaro), ma era stata bloccata ai cancelli. Da domenica, invece, “Il giorno del rifiuto” all’Hemingway Club, in località Giovino di Catanzaro. Riciclo, riuso e riduzione dei materiali gli argomenti in evidenza, affrontati con mostre, dibattiti, video, laboratori e creazioni dal vivo. Parteciperanno aziende e associazioni impegnate nel riciclo, con la disponibilità al confronto personale dei parlamentari M5S Riccardo Nuti, presidente del gruppo alla Camera, Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati, Nicola Morra, Dalila Nesci, Federica Dieni, Paolo Parentela, Sebastiano Barbanti e Stefano Vignaroli.

«Nelle prossime ore potrebbe avvenire lo scoppio di vere bombe ecologiche», ha detto oggi la deputata Dalila Nesci, capofila dei Cinque Stelle che hanno firmato il lungo atto-dossier sui rifiuti in Calabria – indirizzato in primo luogo al presidente del Consiglio Enrico Letta – in cui si chiede dove siano finiti i soldi dell’emergenza ambientale. «Cifre da capogiro, oltre un miliardo di euro – ha riferito Nesci – con cui non è stato risolto nulla, con l’aggravante che ai calabresi il governo impone l’ennesima mazzata, la Tares, nonostante che il problema rifiuti sia arrivato a livelli estremi, con sperperi e impunità vergognosi». La parlamentare calabrese ha sottolineato: «Abbiamo preteso che il governo faccia marcia indietro sulla Tares, dato che non si possono tartassare i cittadini, soprattutto quando non si assicurano, come succede in Calabria, i servizi essenziali». Le ha fatto eco Nuti, intervenuto in modo dettagliato sul tema degli «sprechi pubblici che hanno sottratto risorse alle bonifiche delle aree industriali dismesse e a necessari interventi, soprattutto a Sud, a tutela della salute pubblica». A rafforzare le due posizioni ha provveduto il vicepresidente della Camera Di Maio, relazionando sull’inquietante disastro – al Mezzogiorno, in particolare – delle bonifiche mancate, per cui lo Stato ha il dovere di disporre azioni tempestive ed efficaci.

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