A Roma, sit in per la Siria in piazza del Campidoglio

Gli attivisti per i diritti umani hanno indetto la Giornata mondiale di solidarietà verso il popolo di Damasco

Oggi, 11 gennaio, in più di quaranta città di venti Paesi del mondo, si celebra la Giornata internazionale di solidarietà con il popolo siriano. Sit in, cortei e flash mob sono stati organizzati in Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Paesi Bassi, Spagna, Francia, Finlandia, Austria, Belgio, Irlanda, Svizzera, Polonia, Grecia, Russia, Canada, Argentina, Kenya, Indonesia, Messico.

L’Italia ha manifestato a Roma, Napoli, Bologna, Milano, Como, Ancona e Genova.

Nella Capitale, gli attivisti della Comune umanista socialista si sono ritrovati in piazza del Campidoglio per chiedere lo “Stop del massacro in Siria” e per raccontare alla cittadinanza come “il silenzio e le complicità internazionali” uccidano i siriani.

In Siria si contano più di 135 mila persone uccise, 9 milioni sono gli sfollati. Sono uomini, donne, ma anche tanti bambini. Due milioni, invece, sono le persone strette dall’assedio imposto dall’esercito del regime di Bashar al Assad. In queste aree non arrivano aiuti alimentari o sanitari, in alcuni casi da oltre 18 mesi. In prigione ci sono circa 200 mila detenuti politici, torturati e spesso sottoposti a violenze sessuali.

Molti riescono a fuggire. Ma troppo spesso i profughi affrontano ulteriori difficoltà, il mare, che mette a repentaglio la loro vita ancora una volta, le “leggi che negano l’accoglienza”. Pertanto, la Comune umanista socialista si batte per il permesso umanitario ai profughi siriani e sostiene l’attivazione di un corridoio umanitario. Chiede, inoltre, la deroga delle inique norme di Schengen per permettere a migliaia di siriani di poter circolare in Europa e raggiungere i propri congiunti.

Ai piedi del palazzo Senatorio, campeggia anche la foto di Paolo Dall’Oglio, sacerdote gesuita italiano fortemente impegnato in Siria nel dialogo interreligioso con il mondo islamico. Il governo di Damasco ne aveva decretato l’espulsione, ma di lui non si hanno notizie da mesi. I manifestanti, al Campidoglio, infatti, ne chiedono l’immediata liberazione, così come chiedono la liberazione di tutti i prigionieri detenuti ingiustamente nelle carceri del regime di Bashar al Assad.