“Manif pour tous” contro il progetto di legge sull’omofobia
Francesco Belletti: «Se passerà non potremo più dichiararci contro i matrimoni gay e le adozioni alle coppie omosessuali»
Secondo gli organizzatori quattromila persone, tra cui alcuni politici come Giovanardi (Ncd) e Gasparri (Fi), si sono ritrovati a Piazza Santi Apostoli per l’esordio della filiazione italiana di Manif pout tous, movimento nato in Francia per contrastare l’approvazione del matrimonio gay. Durante la manifestazione è intervenuto Jean-Pier Delaume Myard portavoce del movimento che ha ribadito la sua volontà, già espressa sul settimanale francese Le Nouvel Observateur, della necessità di una distinzione tra gay e omosessuale «i gay si richiamano ad una cultura, ad uno stile di vita. Hanno bisogno che il loro macellaio, il loro panettiere, il loro venditore di giornali sia gay, vogliono vivere con altri gay. Io, in quanto omosessuale e come individuo di una nazione, ho sempre fatto la scelta di alloggiare e di agire senza preoccuparmi dell’orientamento sessuale dei miei vicini o dei miei colleghi di lavoro». Una dichiarazione che ha già fatto discutere e che continuerà a farlo ma che sembra andare nella stessa direzione di Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni familiari, che paventa imprecisati rischi di censura preventiva e di repressione della libertà di opinione nel disegno di legge Scalfarotto, che definisce «legge bavaglio» e «legge grimaldello» utile soltanto ad aprire la strada alla legalizzazione dell’utero in affitto, aprendo al grande business della provetta rifiutato categoricamente da Delaume Myard: «Mi sono impegnato perché il mio desiderio di aver dei figli non deve aver come conseguenza la venuta al mondo di un bambino senza l’affetto materno».