Pubblicato: mer, 18 Mag , 2016

Verdini ed Alfano? Coerenti con la storia di questo governo.

Quale sinistra, l’imbarazzo nel PD con il  proprio elettorato e l’indignazione della minoranza.

Se pur vincitore con margini esigui l’allora segretario del PD Bersani avrebbe dovuto ricevere l’incarico di formare il governo. Il Presidente Napolitano si guardò bene dal farlo, non c’erano i numeri, eppure con gli stessi numeri successivamente altri del Pd ricevettero l’incarico, l’ultimo con investitura di Re Giorgio è Renzi.

L’autolegittimazione da parte del Presidente del Consiglio  arriva con le elezioni europee che però per il meccanismo delle preferenze avevano visto il buon risultato grazie a molti della poi chiamata minoranza.

renziverdinialfano     Per chi dimentica facilmente ricordiamo che il governo nasceva di fatto con il patto del Nazzareno del 18 gennaio 2014. Questo con annessi Verdini & c., all’interno del Pd non si ricorda nessuna indignazione né tantomeno abbandoni del partito. E’ successivamente per volontà di Berlusconi che dopo l’ultima diatriba per l’elezione del presidente della repubblica che il 31 gennaio 2015 il patto del nazzareno…. dicono sia morto.

La vera motivazione dell’abbandono del Cavaliere è tutta un’altra storia, potrebbe essere stata motivata da un cambiamento di strategia in presenza di sondaggi negativi nei suoi confronti. Certo è che Alfano coerente con gli accordi iniziali abbandona Forza Italia e dando vita al Nuovo centrodestra resta al governo.

Verdini? Segue il cavaliere ma successivamente ravvedutosi come Alfano lascia Forza Italia e fondando ALA torna di fatto al governo.

Nessuno ricorda più che costoro in questo governo ci sono sempre stati?

Dobbiamo fare l’avvocato del diavolo per chiederci: gli indignati del PD, che nel frattempo hanno votato sempre tutto, sono più coerenti di Alfano e Verdini che verificata l’incompatibilità hanno invece abbandonato il partito?

     Qualcuno se pur in ritardo il coraggio d’andare via l’ha avuto, peccato che l’individualismo dei fuoriusciti ci allontana da storie come quelle di Podemos in Spagna e Syriza in Gracia. Incapaci di mettersi insieme per costruire l’alternativa come altri si aviano alla sparizione non superando il solito 5-6% comunque si chiamino le formazioni alle quali danno vita. (Speriamo con tutto il cuore di sbagliarci).

Ad aiutarli il disinteresse degli organi d’informazioni che intanto hanno permesso al televisivamente onnipresente Salvini di passare a percentuali a due numeri.

Il referendum sarà la resa dei conti finale?

 

Di

- Danilo Sulis, oggi presidente di rete 100 passi, è l'amico di Peppino Impastato che ha fatto proseguire il cammino di Radio Aut con la nuova Radio 100 passi. Pioniere dell'informazione libera ed indipendente è stato anche docente in corsi di "Formazione professionale continua per giornalisti" presso il "centro di documentazione giornalistica" di Roma.

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