Pubblicato: mer, 20 Nov , 2013

Sindaco di Brindisi indagato per ricettazione e riciclaggio

Al centro dell’inchiesta, un debito da 300mila euro maturato con Equitalia, che il primo cittadino avrebbe rateizzato sfruttando il suo ruolo istituzionale

 

consales

Cosimo Consales

cosimo consalescosimo consalesUn decreto di perquisizione e sequestro, con contestuale avviso di garanzia per riciclaggio, ricettazione, abuso d’ufficio e per un caso di concussione, è stato notificato dalla Digos al sindaco di Brindisi in quota Pd, Cosimo Consales, al dirigente del suo staff, Cosimo Saracino; all’ex direttore di Equitalia della città, Giuseppe Puzzovio; e a un commercialista di Lecce, Massimo Vergari. I poliziotti hanno acquisito i documenti e prelevato pc e tablet. Altre perquisizioni sono state eseguite anche a Lecce e Bari, in relazione alle attività degli altri indagati.

L’inchiesta riguarda l’affidamento del servizio di comunicazione istituzionale e di rassegna stampa alla società New sas. Accertamenti sono in corso anche sul cartellone degli eventi estivi e natalizi del 2012. In sostanza, Consales avrebbe contratto con Equitalia, prima di essere eletto sindaco, un debito da 300mila euro, operando con una società di cui era rappresentante legale. Dopo l’elezione, secondo l’accusa, Consales avrebbe concordato una rateizzazione di tale debito, ma approfittando del ruolo istituzionale appena conquistato. Da qui, la contestazione dell’abuso di ufficio.

La quota pagata sinora si aggirerebbe intorno ai 20mila euro, divisa in rate mensili e saldata in contanti, violando le norme antiriciclaggio che impongono una completa tracciabilità del denaro. Sulla restante parte ancora non pagata si concentra ora l’attenzione degli investigatori e dei due pm, Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, che coordinano l’inchiesta.

Consales, intanto, si è detto tranquillo: «Ho piena fiducia nel lavoro della magistratura, collaboro con gli inquirenti». Ma l’opposizione ha subito attaccato: «Prendiamo atto delle condizioni gravi in cui si trova l’Amministrazione comunale che, a mio giudizio, – ha tuonato il pidiellino Mauro D’Attis – consiglierebbero di pensare allo scioglimento di questo Consiglio alla luce dei risultati della gestione operata in questo scorcio di consiliatura. Si dimetta il sindaco o dimettiamoci tutti».

 

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