Pubblicato: gio, 6 Feb , 2014

Senato, convertito in legge il decreto sulla Terra dei fuochi

Le bonifiche delle aree inquinate saranno finanziate con i beni confiscati alla criminalità

  senatoL’assemblea del Senato ha convertito in legge il decreto sulla Terra dei fuochi, emanato dal Governo il 10 dicembre scorso. In settimana, la Camera dei Deputati ha votato il ddl, dopo averlo  trattenuto per la discussione 45 giorni. Palazzo Madama, in 48 ore, non ha potuto fare altro che ratificare il testo licenziato da Montecitorio, un testo blindato, poiché tutti gli emendamenti sono stati respinti o trasformati in ordini del giorno. Il disegno di legge è stato approvato sul filo del rasoio, visto che il termine di 60 giorni, utile alla conversione, sarebbe spirato l’8 febbraio prossimo.

  In Aula, il presidente di turno, Roberto Calderoli, ha contato 174 sì, 12 astenuti e 58 voti contrari. Hanno votato no alla conversione del decreto i senatori dei gruppi Cinquestelle e Lega Nord. La senatrice campana pentastellata, Paola Nugnes, ha spiegato all’Assemblea che il decreto non contiene nuove misure di bonifica, ma prevede incentivi per le biomasse e deroghe alla normativa antimafia. Un provvedimento efficace – si legge nel resoconto del Senato che raccoglie la motivazione del “no” grillino al ddl – avrebbe dovuto intervenire sui temi della prescrizione, del sequestro e della responsabilità della produzione dei rifiuti. Il leghista Paolo Arrigoni, invece, ha ritenuto insufficiente il provvedimento rispetto alle analisi del suolo e ha criticato la proroga dei commissari per la gestione dei rifiuti.

  La legge approvata, suddivisa in nove articoli, reca disposizioni dirette a fronteggiare le emergenze ambientali sia in Campania, nella Terra dei fuochi, che in Puglia, nel tarantino dove hanno sede gli impianti dell’Ilva.

  Per risanare le aree compromesse sono state disposte misure per la sicurezza agroalimentare, saranno effettuate indagini tecniche per la mappatura delle zone inquinate e per l’individuazione delle aree no food. Gli agricoltori dovranno collaborare negli interventi di bonifica, non potranno impedire gli accertamenti sui propri appezzamenti pena l’inserimento in una black-list.

  Il territorio compreso tra le province di Napoli e Caserta potrà essere presidiato, non oltre il 31 dicembre 2014,  da 850 uomini dell’Esercito, nell’ambito delle operazioni di sicurezza e di controllo per la prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale. Chiunque venisse sorpreso ad appiccare roghi tossici, potrà essere accusato del reato di combustione illecita dei rifiuti e punito con la reclusione da due a cinque anni. Se i rifiuti bruciati sono pericolosi, la pena della reclusione è aumentata da tre a sei anni.

  Il provvedimento, inoltre, prevede lo stanziamento di 80 milioni di euro per realizzare gli interventi prioritari di messa in sicurezza e di bonifica dei siti inquinati. Per lo screening sanitario gratuito, il Fondo sanitario nazionale destinerà, spalmandoli in due anni, 50 milioni di euro ai cittadini campani e pugliesi residenti nelle aree contaminate. Le bonifiche, invece, saranno finanziate con le risorse del Fondo unico giustizia in cui confluiranno anche il denaro, i beni mobili e i proventi di attività finanziarie confiscati alla criminalità,  in seguito ai reati di traffico illecito di rifiuti, anche in forma associata, commessi in Campania. In particolare, su richiesta dei senatori Pd, Rosaria Capacchione e Stefano Vaccari, anche i beni sequestrati all’inventore della filiera del traffico illecito di rifiuti nella Terra dei fuochi, Cipriano Chianese, concorreranno a incrementare il patrimonio del Fug.

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