Riduzione del servizio di consegna della posta
I sindaci toscani hanno esposto a Poste Italiane la situazione e i disagi causati dal depotenziamento del servizio
Al termine del 2016 Poste Italiane spa ha annunciato la riduzione del servizio di consegna della posta in partenza da febbraio. Nella sede di Anci Toscana si è tenuto, in questo inizio d’anno, il primo incontro tra una delegazione di sindaci e Poste Italiane. Era presente anche la prima cittadina di Pergine Valdarno Simona Neri, la quale ha informato che i sindaci, in rappresentanza della associazione dei comuni, hanno esposto la situazione di tutte le province interessate dalla minore efficienza del servizio. “Ad Arezzo ed a Prato la consegna a giorni alterni è già realtà, non senza disagi. Ci saranno verifiche periodiche sul tavolo Anci”.
In una nota dell’Anci si legge che “è stato deciso di organizzare dei confronti direttamente nei territori interessati, per verificare specificità e bisogni di ogni zona, riguardo ad un servizio molto caro ai cittadini”. L’incontro era stato richiesto dalle amministrazioni locali toscane dopo che le Poste avevano inviato una comunicazione ai primi cittadini dei comuni, nella quale presentavano loro la nuova riorganizzazione del servizio di recapito della corrispondenza che prevede la consegna il lunedì, mercoledì e venerdì e quindi, a rotazione, nella settimana successiva la consegna il martedì e il giovedì. Insomma un depotenziamento del servizio postale, che può dirsi istituzionale per Poste Italiane, che poi invece hanno aperto altri rami di attività, forse più remunerativi per la spa, ma meno essenziali per i cittadini.
All’incontro erano presenti il direttore di Anci toscana Simone Gheri, i responsabili nazionali delle Poste e una delegazione di sindaci. Per il Valdarno ha partecipato Simona Neri, sindaca di Pergine Valdarno.
La Neri si era già attivata a metà del mese di dicembre dell’anno appena trascorso, per mezzo di una missiva inviata al direttore delle Poste Italiane spa, nella quale rilevava gli enormi ritardi che si verificavano nel Comune da lei guidato e che riguardavano, oltre il recapito della corrispondenza per i cittadini, anche le lettere per il pagamento dei servizi comunali, il servizio di trasporto scolastico e il servizio mensa, il saldo Tari, e chiedeva la verifica e un potenziamento del servizio.
La sindaca denunciava “il gravissimo disagio” che danneggiava i privati cittadini e l’amministrazione comunale. Il ritardo, nell’ordine anche di due mesi, ha messo a rischio la gestione delle scadenze dei tributi. Ribadiva che “i ritardi nella consegna della corrispondenza diretta al Sindaco ed all’Amministrazione comunale creano gravissimi disagi e incomprensioni tra Istituzioni e privati. E rischiano di compromettere il buon esito dell’azione amministrativa di questo Ente, come, ad esempio, nei casi di procedure di gara o di carattere concorsuale, in cui la tempestività nella ricezione delle comunicazioni assume rilievo centrale ai fini delle procedure di evidenza pubblica”. In difetto la sindaca si riservava di intraprendere, per conto dell’amministrazione da lei diretta, ogni opportuna iniziativa, anche di tipo legale, per garantire la tutela dei cittadini.
L’abbassamento pressoché generalizzato della qualità dei servizi costituisce un danno grave per le comunità e talora crea difficoltà a un corretto governo del territorio da parte degli Enti locali.
Fulvio Turtulici