Pubblicato: sab, 18 Gen , 2014

Renzi incontra Berlusconi: “Sintonia su tre punti”

 L’incontro è durato più di due ore e mezza, accordo su riforma del Senato e legge elettorale

COMBO BERLUSCONI RENZICertamente è un periodo molto denso di impegni quello che sta attraversando il segretario del Partito Democratico, nonché sindaco di Firenze, Matteo Renzi. La giornata di oggi può fungere da sunto degli ultimi mesi: in mattinata, a Firenze,  ha incontrato Stefania Giannini (Scelta Civica) per parlare della legge elettorale per poi partecipare alla consegna di alcuni alloggi Erp ristrutturati dall’azienda farmaceutica toscana Menarini. Verso pranzo si è diretto a Roma in treno, verso la sede del Pd, per il fatidico colloquio molto discusso con Silvio Berlusoni con cui sembra esserci un’intesa di massima per una legge elettorale su modello spagnolo.

Accolto da un lancio di uova nella sua auto blu, Berlusconi si presenta nella sede Pd di Roma per il faccia a faccia con Matteo Renzi; in strada manifestanti de “Il popolo viola” che urlavano ‘Non si tratta con i criminali” mentre è d’accordo Di Pietro che tuona da un gazebo per la raccolta di firme contro il gioco d’azzardo: “Non capisco perché contestano il fatto che il segretario nazionale del Pd incontri il leader dell’opposizione.” Presenti all’incontro – durato più di due ore e mezza – al Nazareno anche Gianni Letta (ex sottosegretario alla presidenza del consiglio e zio del premier) e il capo della segreteria Dem Lorenzo Guerini.

Così il segretario del Pd al termine dell’incontro. “Ho chiuso il giro di consultazioni sulla legge elettorale e c’è piena sintonia sulla riforma del titolo Quinto con modalità tecnica da presentare nei prossimi giorni, sulla trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie senza indennità nè elezione diretta e sintonia anche nella riforma elettorale che favorisca bispolarismo e governabilità eliminando i ricatti dei partiti più piccoli.” Ma quale modello si seguirà rimane ancora un mistero, si parla del modello ispanico. “Sulle modalità della legge elettorale attendiamo lunedì”, chiude Renzi.

Questo fantomatico sistema spagnolo ricorda vagamente la legge di Calderoli con divisione del territorio in 118 circoscrizioni, liste bloccate premio di maggioranza automatico senza soglia minima da raggiungere, in barba alle motivazioni della consulta che bocciò la legge elettorale, e lo sbarramento al 5%: molto poco conveniente ai piccoli partiti nazionali, un toccasana invece per il sistema bipolare che premia i partiti maggiori.

Proprio la scelta di coinvolgere Berlusconi ha suscitato lo scandalo e le ire di molti interni al Pd e dentro Ncd : costituzionalmente la legge elettorale deve essere un provvedimento condiviso dal parlamento e dalle forze che ne fanno parte ma Silvio Berlusconi – capo di Forza Italia – non potrà più ufficialmente (ad oggi) dire la sua in parlamento perché condannato e dall’interno della fazione ‘bersaniana’ del Pd dare un appoggio al nemico ancora una volta sembra un po’ troppo. Il Movimento 5 Stelle d’altronde si chiude a riccio evitando qualsiasi dialogo; prima era favorevole al porcellum (ma in campagna elettorale no) ma ora che è incostituzionale forse cambierà idea, dipende da Grillo.

Quel che è certo è che il modello spagnolo sembra un’ulteriore formula approssimativa, una sorta di proporzionale mascherato da maggioritario che ricorda – molto vagamente – il porcellum.

D’altra parte finchè i partiti politici (tutti, compresi Movimenti e Pensionati) concorreranno guardando al proprio interno e propendendo per il sistema migliore “per loro” e non per la nazione e per la governabilità, ben poco si potrà fare in termini di democrazia tout court.

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