Renzi a Cavriglia.
Un 25 aprile elettorale di parte, di una parte.
Il 25 aprile è festa nazionale: di lì rinacque la nostra identità, di lì sarebbe nata la nostra Repubblica democratica. Pertanto questa non è festa di parte di una parte ma di tutti coloro che si riconoscano nelle istituzioni repubblicane e peggio perciò ai fascisti, ancora numerosi, che non vi si sentano rappresentati e rimangono rancorosi sconfitti, ma con velleità di nuove giovinezze, e peggio anche agli eterni accidiosi e indifferenti.
Dunque il 25 aprile è la festa della liberazione per tutti i democratici. Non si comprende, pertanto, come sia venuta in mente agli organizzatori la manifestazione pubblica avvenuta in tale occasione a Cavriglia.
L’idea pare sia sorta dalla fervida fantasia dell’ex consigliere regionale Enzo Brogi, che ha mandato l’invito prontamente accolto e che è stato della giornata conduttore pronubo e influente, e la visita è stata preparata insieme al Comitato in sostegno della mozione Renzi – Martina del Valdarno a favore di Renzi segretario del Pd.
Matteo Renzi, ex presidente del Consiglio dei ministri e candidato alla segreteria del Pd, dunque al momento un privato cittadino, si è presentato nella località del Valdarno e sono accorsi, tra gli altri, l’onorevole David Ermini, responsabile nazionale Giustizia del Partito democratico, il presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani e la consigliera regionale Valentina Vadi.
La prima tappa dell’accaparramento a fini di mozione del 25 aprile è stata la deposizione di un mazzo di rose rosse al Monumento dei caduti di Castelnuovo dei Sabbioni, conosciuto anche per la scultura di Venturino Venturi.
La seconda tappa si è svolta al teatro comunale di piazza Berlinguer, nel centro di Cavriglia, pieno di persone, dove Renzi ha dialogato con l’anfitrione Enzo Brogi che lo ha accompagnato per tutta la visita. Hanno parlato di Liberazione ma ovviamente dell’attualità politica.
Fulvio Turtulici