Papa Nuova Guinea, caccia alle streghe: sei le vittime
Cinquecento persone hanno mietuto terrore per un’intera giornata: si contano 20 i feriti, corpi bruciati o decapitati
Ci sono due bambine, di 3 e 5 anni, tra le sei vittime della caccia alle streghe ingaggiata, lunedì, nel villaggio di Sisiko, nella provincia del Madang, in Papa Nuova Guinea.
Più di 500 persone, partite dal vicino villaggio di Roicoast, armate, si sono dirette a Sisiko alla ricerca di presunte streghe e sospetti stregoni. I media locali e l’emittente australiana Abc hanno raccontato di una furia scatenata che ha mietuto terrore e orrore.
La Polizia ha rinvenuto un corpo carbonizzato, mentre i testimoni della strage hanno riferito di un uomo, che camminava per strada diretto al lavoro, decapitato. Oltre venti sarebbero i feriti, per lo più ignari passanti, molte le case danneggiate.
L’arcipelago del Pacifico non è nuovo a episodi di questo tipo. Credenze, rituali e sacrifici umani sono ancora molto diffusi. Meno di dodici mesi fa, nella stessa provincia del Madang, le cronache registrarono episodi di cannibalismo.
Il Parlamento di Port Moresby, solo l’anno scorso, ha ripristinato la pena di morte per i crimini violenti e ha abrogato una legge del 1971, che prevedeva attenuanti per chi si fosse macchiato di un reato per fermare atti di stregoneria. Oggi, tali reati sono puniti come omicidio.
Nella zona del Madang, la Polizia ha inviato rinforzi e ha arrestato 180 persone. La popolazione è stata invitata a mantenere la calma. L’invito è stato rivolto soprattutto ai parenti delle vittime onde evitare vendette.