L’Australia ha bisogno di una nuova base economica.
Come risponde l’Australia alla crisi mondiale e in particolare alle difficoltà economiche della Cina.
di: Michael Hawkins
Quando molte persone provenienti dall’ Italia si stabilirono in Australia, dopo la Seconda Guerra mondiale, il paese era ancora molto strettamente legato al Regno Unito. Le sue principali attività economiche dipendevano dal supporto del Commonwealth Britannico. Insieme con la Nuova Zelanda, l’Australia esportava lana, frumento, burro e carni per il Regno Unito, dal quale importava lavorati e prevalentemente materiali da costruzione.
Venti anni dopo la guerra, è diventato evidente che il Regno Unito stava per diventare parte della Comunità Europea e l’Australia ha iniziato a cambiare la base della sua attività economica. Si sono aperti mercati in Cina e in Giappone e sono stati espansi e la produzione locale ha cominciato ad accrescersi. In particolare, il Paese ha sviluppato un grande motore di fabbricazione di veicoli industriali, è salito il livello produttivo,si è accresciuta la produzione anche di un’ ampia gamma di articoli per la casa.
In aggiunta, la scoperta di grandi giacimenti di minerali ha consentito all’Australia di divenire uno dei principali esportatori di minerali di ferro e rame, in particolare in Cina. Entro la fine del XX secolo, in Australia la prosperità economica è stata dipendente dall’ espansione economica cinese e dal prezzo mondiale dei minerali, mentre ha continuato a svilupparsi una fiorente industria manifatturiera. Ma ora l’economia in Cina sta rallentando e la domanda mondiale di minerali è in declino. Mercati più aperti hanno portato alla disponibilità di importazioni di prodotti manifatturieri di buona qualità e a prezzi competitivi. Stiamo, dunque, perdendo posti di lavoro nell’industria in settori che erano trainanti e le imprese che si rivolgono a settori nuovi e che potrebbero sostituire quelli in difficoltà si sviluppano più lentamente.
In Australia la migliore speranza sembra essere quella di sviluppare rapidamente le seguenti aree: istruzione, turismo, servizi, in particolare nel settore sanitario, e tecnologia dell’informazione. Il paese ha dovuto far fronte a una simile sfida quaranta anni fa ed è fiducioso che possa superare le difficoltà attuali.