Pubblicato: gio, 19 Ott , 2017

Laterina : un bel castello medievale

Il 29 e il 30 i cittadini sceglieranno se unirsi o meno a Pergine Valdarno.

 

     Affacciato alla valle in direzione di Arezzo sta il bel borgo medievale di Laterina. Tra le mura antiche il tempo può sembrare che scorra più lento: evocando una storia di anni lontani che tuttavia non decade del tutto ma non sbarra neanche il passo al progresso dei tempi. Il Sindaco è Catia Donnini, eletta nel 2014 con il 55,14% delle preferenze per una coalizione di centrosinistra.

Non può tuttavia dimenticarsi che questo è il paese natale di un’altra donna, Maria Elena Boschi, la ministra al centro di tanti avvenimenti. Il paese vorrebbe ignorarlo: quelli sono fatti di un diverso contesto. Eppure non può sfuggire che pare siano passate anche da qui le vicende di Banca Etruria, incontri nella casa di famiglia, di sospettati conflitti d’interessi e coloro che si sono ritenuti truffati dal sistema bancario sono scesi qui a manifestare e magari ci sarà pure qualcuno del paese che è stato danneggiato dalle operazioni della banca e dalle decisioni del governo che aveva la Boschi come ministra. I cittadini di Laterina cercano di starne fuori, ma i media nazionali e anche locali sono lì a collegare il nome del paese ai fatti, pure se avvenuti lontano da qui.

Le origini di questo paese affondano molto lontano. Il toponimo Laterina sembra doversi fare risalire al latino “later” o “lateris”, vale a dire mattone, a significare quindi “fabbrica di mattoni” e in verità le fornaci sono state una delle attività importanti della zona fino ad anni a noi vicini.

Il Castello di Laterina vide posare le sue prime pietre nell’undicesimo secolo: il terrore dell’anno mille e le invasioni barbariche, ma anche profonde trasformazioni sociali indussero le popolazioni stanziate nella pianura vicino all’Arno o in gruppi di case sparse sulla collina a riunirsi all’interno di un castello in posizione dominante sulla cima di un colle, al riparo da dannosi imprevisti e venendosi, in tal modo, a trovare nei pressi dell’allora ultimata strada maestra, la più importante via di comunicazione e di traffici commerciali del Valdarno. Le torri di avvistamento e la cinta muraria fecero di questo insediamento un baluardo di considerevole importanza grazie alla sua posizione geografica tra la vicina Arezzo e la potente Firenze.

Così che nel 1272 Laterina entrò nella storia della regione, con la presa di possesso di Arezzo ghibellina che pretendeva di renderla una “terra fortificata” contro l’espansione in Valdarno dei guelfi fiorentini. Ma gli Ubertini, dell’antica e nobile famiglia suddita dell’imperatore, persero il borgo nel 1288, dopo otto giorni di assedio da parte dei fiorentini che dieci anni dopo, per fortificarlo, vi costruirono la Rocca. Per alterne vicende, conquiste e riconquiste, il castello è giunto a noi esempio egregio di architettura medievale e che si anima ogni anno per una interessante rievocazione , ma la storia se n’è andata altrove.

Dunque, gli amministratori del paese hanno pensato di ovviare al fatto che i piccoli centri inesorabilmente subiscono le scelte dei grandi numeri, cercando di unirsi con comuni vicini, realizzando quindi una comunione d’intenti con Pergine Valdarno, per mantenere quanto meno invariati il livello dei servizi ai cittadini e delle risoluzioni di governo. E il 29 e 30 di questo mese i cittadini sono chiamati al referendum per decidere se confermare le scelte dei propri amministratori.

Non poche sono le opinioni contrarie alla fusione e le critiche maggiormente espresse riguardano il fatto che si tratterebbe di un’operazione calata dall’alto che poco ha a che vedere con i reali bisogni dei cittadini e quindi non verrebbe rispettata l’identità storica che i paesi coinvolti rappresenterebbero.

Diamo alcuni ragguagli sul paese di Laterina. L’economia locale si basa prevalentemente sulla produzione di cereali, uva, olive, vino, olio, legumi e ortaggi e sull’opera di alcune aziende attive nel settore meccanico e della produzione di materiali da costruzione. Risulta occupato il 34,97% del numero complessivo di abitanti del comune.

Nel 2016 la popolazione residente ammontava a 3504 persone, con una variazione percentuale, rispetto all’anno precedente, di   -0,37%, il numero delle famiglie era di 1381 nuclei con una media di componente per famiglia di 2,54. Al censimento del 2011 gli abitanti censiti nel comune sono risultati 3.541. Dai registri anagrafici della popolazione residente risulta che nel 2016 sono state iscritte 120 persone provenienti da altri comuni e 10 provenienti dall’estero, sono stati cancellati per emigrazione verso altri comuni 118 individui, mentre verso l’estero 8, e 11 sono stati depennati per altri motivi. Sempre nello stesso anno considerato sono state registrate 28 nascite e si sono avuti 39 decessi. I maschi sono 1.747, pari al 49,9%, le femmine 1.757, pari al 50,1%.

Al 1 gennaio 2017 gli abitanti di altre nazionalità presenti a Laterina erano 305 e rappresentavano l’8,7% della popolazione residente. La comunità più numerosa è quella proveniente dalla Romania, costituendo il 32,8% degli immigrati stranieri, seguita dal gruppo dei pakistani, pari al 16,4% e dai nativi del Marocco, pari al 10,5%. I rumeni si dividono in 33 uomini e 67 donne per un totale di 100 individui. I pakistani sono 50, 35 maschi e 15 femmine, i marocchini 32, 20 uomini e 12 donne. Altre nazionalità presenti sono l’albanese con 10 maschi e 12 femmine per un totale dunque di 22, la macedone con, rispettivamente, 11 e 16 e un totale di 27; 14 sono i polacchi e quindi, via via decrescenti, le altre nazionalità.

La grande maggioranza dei migranti si colloca nella fascia d’età che va da 0 a 39 anni: si tratta quindi di una popolazione giovane, di struttura progressiva, vale a dire in età lavorativa e demograficamente attiva e che pertanto incide meno sulle strutture sanitarie e che, ai fini pensionistici, contribuisce più di quanto percepisca. L’età media di tutta la popolazione di Laterina, considerando autoctoni e migranti, si attesta sui 45 anni, 436 stanno nella fascia d’età da 0 a 14, 2.229 da 15 a 64 anni, 830 da 65 in su. Nel 2017 l’indice di vecchiaia per il paese attesta che ci sono 192,4 anziani ogni 100 giovani: dunque si tratta di una popolazione in prevalenza non attiva e quindi è positiva la presenza degli immigrati che contiene un po’ simile indice. Questi piccoli paesi si devono confrontare con tali problemi di popolazione anziana e con diminuiti indici di attività, nonchè con la scarsità di peso nelle decisioni che coinvolgono più comuni, per l’assunzione delle quali prevalgono le volontà e gli interessi dei municipi più vasti e con una cittadinanza più numerosa ed attiva. Anche per questo unirsi appare agli amministratori una soluzione necessaria.

Fulvio Turtulici

 

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