Pubblicato: ven, 22 Nov , 2013

La violenza sulle donne: una strage che costa 17 miliardi all’anno

Lo rivela la prima indagine nazionale sui costi economici e sociali del fenomeno. Soltanto il 7,2 per cento delle vittime denuncia

 

CIMG2930-770x5771L’ultima indagine Istat ci dice che in Italia le donne vittime di una qualunque forma di violenza, nella fascia di età compresa fra i 16 e i 70 anni, sono 6 milioni e 743 mila, praticamente il 32 per cento del totale delle italiane. Più di un milione, poi, quelle che ogni anno cadono nella rete dei soprusi al maschile, arrivando alla vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza, mentre gli episodi di stalking, da quando esiste lo strumento legislativo, sono ormai più di 25 al giorno.  

Sono questi i dati della prima indagine nazionale sui costi economici e sociali della violenza sulle donne, dal titolo “Quanto costa il silenzio?”, realizzata da Intervita Onlus con il patrocinio del Dipartimento per le Pari Opportunità, presentata a poco più di un mese dall’approvazione della Legge sul Femminicidio.

Si tratta però di cifre che, secondo i ricercatori, “rischiano di non spiegare fino in fondo la gravità del fenomeno, perché soltanto il 7,2 per cento delle vittime denuncia l’accaduto”. Un terzo, infatti, di quelle che hanno subito violenza, ne parlerà mai con qualcuno.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la violenza tra le mura domestiche nel mondo è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne (14 – 50 anni). Il 13 per cento degli omicidi (1 su 7) viene commesso dentro casa da parte del partner della vittima, mentre il 42 per cento di coloro che hanno subìto abusi fisici o sessuali da uomini con cui avevano avuto una relazione intima ha riportato danni alla salute.

Per quanto riguarda l’Italia, sono state 874, dal 2005 al 2012, le donne uccise da compagni, ex compagni, fidanzati e mariti. Solo nel 2012, invece, abbiamo avuto 124 vittime di femminicidio. Violenze, purtroppo, spesso commesse sotto gli occhi dei figli (62,4 per cento).

Un fenomeno che ha indubbiamente anche dei costi molto concreti per l’intera società: circa 17 miliardi di euro l’anno, tra spese sanitarie e servizi e costi sociali. Di contro, però, lo Stato investe soltanto 6,3 milioni per prevenire ogni forma di violenza. Secondo l’indagine di Intervita Onlus, siamo davanti a una strage paragonabile a quella stradale, in cui ogni anno perdono la vita 11mila persone.

Si tratta di cifre comprendenti le spese sanitarie (pronto soccorso, ospedalizzazione, cure specialistiche, per un totale di 460,4 milioni di euro), le cure psicologiche (158,7 milioni di euro) e l’acquisto di farmaci (44,5 milioni di euro).  Senza dimenticare quelle che attengono all’impegno delle Forze dell’Ordine, consistenti nelle istanze, nelle investigazioni e nella trasmissione dei casi all’Autorità Giudiziaria, (235,7 milioni di euro); così come le spese sostenute dall’Ordinamento Giudiziario per la gestione delle denunce di violenza sulle donne (421,3 milioni di euro) e quelle legali (289,9 milioni di euro).  C’è, poi, l’assistenza delle vittime e dei familiari, che include i servizi sociali (154,6 milioni di Euro) e i centri antiviolenza (7,8 milioni di Euro).  La mancata produttività, invece, è stata stimata in 604,1 milioni di Euro.

Una realtà, che purtroppo viene continuamente sottovalutata, non solo da chi è preposto a combattere il fenomeno, ma anche dalle stesse vittime. Solo 18 donne su 100, infatti, considera reati le violenze subite.

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