Pubblicato: lun, 29 Feb , 2016

Il lovoro solidale

In Italia è stata recentemente proposta una legge per introdurre la forma giuridica delle Società Benefit

di: Leonardo Molesti

Il “Lavoro Solidale” nella sua pratica quotidiana non è diverso dal lavoro classico: infatti è un modo di produrre con efficienza al fine di ottenere un utile. La differenza sostanziale sta nel modo in cui si “condividono” questi utili: nelle imprese per azioni sono suddivisi tra gli azionisti in base al capitale investito, nelle imprese di proprietà vanno in mano ai soci o a chi ne detiene il possesso. Nel “Lavoro Solidale” invece gli utili sono destinati a tutti coloro che hanno un bisogno, perché deboli, emarginati o in difficoltà economica. Gli “azionisti” dell’impresa solidale quindi possono essere i bambini di un villaggio in Africa, le donne di una comunità rurale in India, un popolo indigeno dell’Amazzonia con bisogno di cure mediche. E’ per soddisfare i bisogni di queste persone che lavora l’impresa solidale.

convento-incontroE’ bene sottolineare che stiamo parlando di un’impresa economica a tutti gli effetti e non di un’organizzazione umanitaria che, per raggiungere i suoi scopi, utilizza come mezzo principale la raccolta di fondi e donazioni. Stiamo parlando di una struttura economica, che produce beni e servizi, possiede dipendenti professionisti, si avvale della collaborazione di fornitori e di imprese esterne, come tutte le altre realtà di produzione.

Il Lavoro Solidale quindi si colloca nel mondo economico classico, ma opera con i fini solidali delle organizzazioni umanitarie. La forza della sua novità infatti consiste nel riuscire a sintetizzare l’efficienza economica con la solidarietà: due concetti che ingiustamente sono sempre sembrati in opposizione l’uno all’altro. Produrre con spirito solidale, per condividere la propria ricchezza con chi vive in uno stato di necessità, per migliorare la qualità dell’ambiente o per valorizzare i beni culturali e artistici di un paese, è quanto di più bello e nobile possa esserci per una società più giusta e vera. Il lavoro è fondamentale per la vita di un uomo ed è quindi necessario ricollocarlo in una dimensione più umana, che lo ponga come mezzo di scambio proficuo per tutta la società.

L’Associazione Obiettivo Francesco è una onlus nata nel 2000 con questo ideale di lavoro. I suoi fondatori prima svolgevano un lavoro come impiegati, alcuni anche come manager per conto di multinazionali, ma ad un certo punto della loro carriera non trovavano più nel loro mestiere sufficiente soddisfazione e motivazione: lavorare per far quadrare un bilancio, che avrebbe portato benefici solo a se stessi o a sconosciuti azionisti, non era più abbastanza. Per questo nacque l’idea di trovare una nuova forma di lavoro, che potesse contribuire anche a migliorare le condizioni di vita di chi ne aveva bisogno: venne costituita l’Associazione Obiettivo Francesco, che come o.n.l.u.s. non trattiene utili, ma li condivide interamente per il finanziamento di progetti di solidarietà principalmente in Bolivia, Congo e in Terra Santa. La sede dell’associazione è al Convento dell’Incontro a Bagno a Ripoli (FI). Obiettivo Francesco conta anche sulle donazioni, per mantenere i progetti e le adozioni a distanza. Grazie però alle entrate delle attività di lavoro solidale – a differenza di altre organizzazioni umanitarie, che trattengono una parte significativa delle donazioni per coprire i propri costi – è possibile raggiungere un ulteriore obiettivo: la copertura di tutte le spese fisse per gestire i progetti e le adozioni, le utenze e gli stipendi dei dipendenti. In questo modo ogni donazione all’associazione è stata sempre versata al 100%, senza trattenere nulla per coprire i costi amministrativi.

In Italia, un paese che storicamente si è sempre distinto per un diffuso spirito di solidarietà, è stata da poco proposta una legislazione che inquadri precisamente questo genere di “imprese solidali”. Lo spunto è arrivato dagli Stati Uniti con le “Benefit Corporation”. L’Italia sarà quindi il primo paese Europeo ad introdurre la forma giuridica delle Società Benefit. Anche se ciò rappresenta un grande traguardo, il concetto di “lavoro solidale” non è rappresentato completamente in questa legge: le nuove Società Benefit avranno comunque uno scopo di lucro e una suddivisione degli utili tra i soci, oltre a perseguire uno scopo benefico per la società. Quindi nel mondo attuale si fa sempre più sentire il bisogno di lavorare per il bene di tutti e non a discapito di altri o dell’ambiente, ma non è ancora raggiunto pienamente l’obiettivo vero del Lavoro Solidale: dedicare la propria professionalità completamente per il bene di tutti, percependo ovviamente uno stipendio, ma senza trattenere utili dalla propria attività, per condividerli interamente per uno scopo benefico.

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