Il Cavaliere inesistente
Dopo la decisione della Corte di Cassazione, ieri il leader di Forza Italia si è autosospeso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro.
La decisione era nell’aria, la sentenza della Corte di Cassazione del 19 marzo che ha confermato l’interdizione di due anni dai pubblici uffici ha dichiarato i tempi ormai maturi. Silvio Berlusconi non è più un Cavaliere del Lavoro. Il leader di Forza Italia ha inviato una lettera alla Federazione Nazionale dei Cavalieri dove ratificava la propria autosospensione. Una mossa giocata in anticipo per non ricevere l’onta dell’espulsione. Il Consiglio Direttivo ed il Collegio dei Probiviri hanno infatti concluso proprio ieri l’esame sulla posizione di Silvio Berlusconi dopo la condanna passata in giudicato emessa lo scorso 1 Agosto.
In un comunicato stampa pubblicato dalla stessa Federazione, Berlusconi «Pur avendo fatto ricorso alla Corte di Giustizia Europea nonché avendo in corso di presentazione una istanza di revisione del processo che lo ha riguardato. Il Consiglio Direttivo ha preso atto dell’autosospensione» . Segno evidente che l’ex Cav. non crede in clamorose riabilitazioni né dalla magistratura italiana né tantomeno da quella europea.
Il consigliere di Forza Italia Giovanni Toti parla di un Berlusconi “amareggiato” perché si sente prima di tutto un imprenditore. Con l’impossibilità della candidatura alle elezioni europee ora in Forza Italia si apre il problema del simbolo sulla scheda elettorale. Avendo la possibilità della preferenza, tra gli azzurri c’è il timore che molti elettori possano scrivere lo stesso il nome ‘ Berlusconi’ perché già presente nel simbolo. Un problema in più che potrebbe essere arginato con la candidatura di uno dei figli.