Pubblicato: sab, 7 Dic , 2013

Grillo contro tutti

Grillo si scaglia contro deputati abusivi e giornalisti non graditi. Forza Italia apre al M5S per l’impeachment

 

Beppe-GrilloSi avvicina secondo alcuni il voto e Grillo alza la voce. In soli due giorni ha rilanciato l’impeachment per Napolitano e stilato le liste di proscrizione per giornalisti e deputati.

Per quanto riguarda la messa in stato d’accusa del Presidente, un vecchio cavallo di battaglia dei grillini, la novità di questi giorni che ha permesso all’idea di tornare a galla, è l’apertura possibilista di Forza Italia. «Quando il M5S presenterà l’atto d’accusa in Parlamento valuteremo» ha dichiarato il capogruppo azzurro Brunetta. La messa in stato d’accusa del Presidente, la cosa più simile all’impeachment presente nel nostro ordinamento, è regolato dall’articolo 90 della Costituzione. In questo caso si prevede che il Parlamento, in seduta comune e a maggioranza assoluta dei membri, possa accusare il Capo dello Stato di alto tradimento o di attentato alla Costituzione. É chiaro che, anche tralasciando il fatto che FI e M5S non avrebbero i numeri,  non ci sono i presupposti giuridici per una mossa del genere, neanche i più critici osservatori dell’operato di Napolitano ravvisano nelle sue azioni un attentato alla carta costituzionale, o peggio, un alto tradimento. È evidente che la mossa di Berlusconi e Grillo ha il chiaro sapore propagandistico, probabilmente i due hanno fiutano l’odore di prossime elezioni e hanno già iniziato la campagna elettorale.

Novità di queste ore è invece la lista di proscrizione per i deputati eletti grazie al  premio di maggioranza dichiarato incostituzionale dalla Consulta. Il comico genovese, nel suo blog, ha pubblicato i nomi dei 150 deputati che secondo lui sono «abusivi», tutti facenti parte di quella che era la coalizione guidata da Bersani, ovvero eletti nelle fila di PD, SEL, SVP e CD. Sul blog oltre a nominarli tutti, tra i più noti Realacci, Giacchetti e Boschi, s’invita ad impedire fisicamente l’entrata di costoro a Montecitorio in quanto non ne avrebbero diritto. Anche in questo caso è evidente non solo la strumentalità ma pure l’inconsistenza giuridica del proclama grillino. La Consulta ha dichiarato illegittimo anche la mancanza di preferenze, di conseguenza, seguendo il ragionamento del leader pentastellato, anche gli altri 800 tra deputati e senatori sarebbero abusivi, compresi quelli del Movimento. A questo si aggiunga che la sentenza avrà decorrenza dal momento della pubblicazione, ovvero solo tra qualche settimana, inoltre, ma su questo punto i giuristi sono divisi, la decisione potrebbe non avere effetti retroattivi salvando la legittimità del Parlamento eletto a febbraio. Probabilmente sarà solo leggendo le motivazioni della sentenza, quando verranno pubblicate, che ogni dubbio verrà sciolto.

Siccome non c’è due senza tre, Grillo, dopo l’impeachment e i “deputati abusivi”, decide di prendersela anche contro i giornalisti. Anche in questo caso non è certo una novità, anzi la lotta contro “la stampa di regime” è uno dei leitmotif  della retorica grillina. Ad essere nuova, questa volts, è la modalità. Ieri è stata inaugurata sul blog una nuova rubrica: “Giornalista del giorno”. Ad aver dedicato l’articolo di apertura è stata Maria Novella Oppo dell’Unità, colpevole di criticare il Movimento e, soprattutto, di farlo dalle colonne di un giornale che gode del finanziamento pubblico, inutile dire che per questo si merita di essere schernita e messa all’indice ( si può leggere sul blog: “si vanta di lavorare all’Unità dalla fine del ’73. Da allora non ha mai avuto un altro lavoro ed è mantenuta dai contribuenti da 40 anni” oppure “Il M5S abolirà il finanziamento pubblico all’editoria e la Oppo dovrà cercarsi un lavoro”). A postilla del post è messo un eloquente post sciptum in cui si invitano i lettori a “segnalare altri articoli”, ovvero una vera e propria caccia al giornalista dissenziente . Le reazioni non si sono fatte attendere:  «preoccupante e pericoloso stilare liste di proscrizione dei giornalisti sgraditi e sottoporli alla gogna digitale» afferma Laura Boldrini. «E’ ora che la magistratura si occupi, senza distrazioni né timidezze, delle ricorrenti istigazioni a delinquere che vengono da esponenti del M5S» le fa eco Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine giornalisti.

Quello visto in questi due giorni, compresa la sponda tra FI e M5S, potrebbe essere solo l’antipasto di quanto ci aspetta nei prossimi mesi. Una lunga campagna elettorale la cui agenda la detteranno Grillo dal blog e Berlusconi dai domiciliari, una strategia che, in aggiunta al cambio di segreteria nel PD, potrebbe far implodere la maggioranza e portare l’Italia al voto prima di quanto si pensi.

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