Pubblicato: lun, 9 Dic , 2013

Gran Bretagna: cesareo forzato, la donna prende la parola

Si complica ulteriormente la controversa vicenda della donna italiana fatta partorire forzosamente in un centro psichiatrico dell’Essex

 

 

court-of-protection.jpg_resized_460_La storia di Alessandra Pacchieri sta sconvolgendo l’Italia, facendo emergere un dibattito tra il controverso rapporto tra i bisogni personali e quelli imposti dalla legge.

Un anno e mezzo fa Alessandra, in stato di gravidanza avanzato, è stata ricoverata per bipolarismo in una clinica dell’Essex, dove medici e giudici hanno concordato nella necessità di procedere con l’adozione del nascituro subito dopo un parto cesareo programmato. La storia della donna, resa nota ai media qualche settimana fa mantenendone anonima l’identità, adesso si arricchisce di ulteriori dettagli relativi alla vita di Alessandra e alle decisioni prese dal tribunale.

Alessandra, infatti, ha esposto con maggiore precisione ciò che accadde: durante un viaggio di lavoro, a causa dell’errata assunzione dei farmaci per il bipolarismo che prendeva da tempo, la donna ha subito una forte crisi ed è stata ricoverata in una clinica psichiatrica britannica. Durante la degenza, prolungatasi più del dovuto, il tribunale dei minori ha deliberato al fine di provvedere con un parto cesareo forzoso e la successiva immediata sottrazione del neonato alla madre biologica. Nonostante l’intervento dell’avvocato di Alessandra, già madre di due bambini affidati in custodia alla nonna materna, è stato vietato alla donna di vedere il bambino, e il contatto con la nuova famiglia adottiva.

Come se la storia non fosse già controversa, negli ultimi giorni sono state scoperte delle prove afferenti alla clinica dove viene chiaramente specificato che la paziente affetta da bipolarismo sarebbe stata informata delle procedure mediche su di lei praticate solo al momento del risveglio dall’anestesia, non lasciandole così margini decisionali. La voce britannica, invece, giustifica l’iter seguito sostenendone la necessità medica, scelta approvata anche dal padre di Alessandra, scatenando così un ulteriore polverone.

Si tratta dunque di una vicenda complicata e delicata, che coinvolge non solo l’impostazione di due stati diversi, ma anche gli aspetti emotivi, morali e personali più intimi che ci siano, rendendo così impossibile riuscire a vederci realmente chiaro.

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