Pubblicato: mar, 16 Mag , 2017

Dopo Orienteering crocevia di culture a Palermo con 8000 studenti da 27 nazioni.

Rete 100 passi con le dirette di Radio 100 passi e 100 passi tv è stata partner della manifestazione internazionale svoltasi a Palermo quest’anno dedicata a Peppino Impastato. Reporter gli studenti del Liceo Galilei di Palermo.

Orienteering: questo è il nome di uno sport che poco a poco sta assumendo sempre più rilevanza tra i giovani. Lo potremmo definire come una variante della corsa campestre, dove per vincere non basta più la velocità. Armati di solo mappa e bussola, gli atleti devono sapersi orientare in territori poco agibili, come montagne e foreste, per raggiungere dei luoghi di interesse -chiamati “lanterne”- ed infine tagliare il traguardo.

Non è uno sport da poco, ed è inutile sottolineare come prima di questo evento non avessi la minima idea che esistesse qualcosa del genere. Ma all’improvviso, dal 22 al 27 aprile, ecco che Palermo si ritrova ad ospitare giovani atleti -circa 8000- provenienti da  27 nazioni differenti e pronti a tutto per la vittoria.

I ragazzi, dall’età compresa tra i 12 e i 17 anni, sono giunti in città accompagnati dai capi di delegazione ricevendo la completa disponibilità degli hotel Saracen e Città del mare.

Altrettanto calorosa è stata la manifestazione avvenuta il 23 aprile e l’accoglienza del Sindaco Leoluca Orlando, il quale aveva già dedicato l’evento alla memoria di Peppino Impastato. E noi non potevamo proprio mancare.

Il Campionato si è svolto in tre gare, di cui una “amichevole” nel centro storico di Palermo. Le altre due, che avevano un’assoluta rilevanza per gli esiti della competizione, si sono svolte in un percorso appositamente allestito nel Bosco di Ficuzza con il traguardo nella piazza principale di Corleone. Tutti gli spostamenti avvenivano in Bus, e la piazza era il nostro punto di ritrovo. Non credo sia possibile descrivere in modo giornalistico l’energia che circondava quello spiazzo verde, dove tutti i ragazzi si dilettavano, dopo la gara, in partite di pallavolo o lancio del freesbee. Sembrava di prendere parte ad una grande festa, di quelle che immagini in località estere come Spagna o Grecia. Quasi ci si dimenticava di essere dalle parti di Palermo.

“È davvero difficile, in alcuni punti non puoi fare altro che buttarti in mezzo ai rovi e correre. Mi sembra perfino di aver visto un grosso animale, mentre correvo” dice una concorrente della Lettonia dopo aver completato il percorso. E i tagli sulle braccia confermano tutto.

Queste giornate si possono definire come una rara e sfuggente opportunità di crescita culturale.

È stato interessante osservare non solo più lingue e modi di fare riuniti nella nostra amata Sicilia, ma anche il grande coinvolgimento delle scuole: tutto era organizzato affinché i ragazzi fossero i veri protagonisti dell’evento. E se da un lato vi erano Tutor e giovani interpreti provenienti da indirizzi linguistici e scientifici, ecco ad ora di pranzo i sacchetti con prelibatezze cucinate dagli studenti dell’alberghiero, o un giro turistico organizzato dagli istituti tecnici. Essenziale è stata la continua vigilanza della protezione civile e degli operatori del 118, sempre pronti ad intervenire. Insomma, un ottimo lavoro di squadra.

D’altra parte, come spesso si dice, “paese che vai, usanze che trovi”. Non sono state poche le falle dell’organizzazione, con continui ritardi rispetto al programma e piccoli errori di calcolo per quanto riguarda i viaggi in bus. Inoltre, non credo che l’evento abbia ricevuto la rilevanza che meritava. Ma se girando per la città vi capita di vedere dei volantini verdi con questo logo, adesso sapete il perché. Che dire, anche questo fa parte del gioco.

Anna Lutri – Liceo Galileo Galilei

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