Annunciata la libertà per Sakineh
Le autorità iraniane hanno dichiarato la concessione della grazia per Sakineh, condannata alla lapidazione nel 2006 con l’accusa di aver ucciso il marito
Dopo otto anni di prigionia e il peso di una condanna a morte rinviata di anno in anno, pare che per Sakineh Ashtiani sia finalmente arrivato il momento della libertà. Il caso della donna, condannata a morte nel 2006 per il presunto omicidio del marito con la complicità del suo amante, ha scatenato nel corso degli anni l’attivo coinvolgimenti della comunità internazionale e delle organizzazioni a tutela dei diritti umani. Secondo queste fonti, l’Iran avrebbe condotto delle indagini ed un iter processuale lesivo nei confronti della dignità umana della donna, torturata, minacciata e costretta ad una confessione-farsa, per poi essere condannata prima all’impiccagione e poi alla lapidazione, condanna ancor più grave e violenta.
La notizia dell’amnistia è dunque stata accolta con sollievo, nonostante già negli scorsi anni la libertà per Sakineh sia stata più volte annunciata, senza poi esiti positivi per la donna. A seguito delle dichiarazioni di Mahamad Javad Larijiani, responsabile dei diritti umani in Iran, si attende dunque una conferma da parte delle autorità iraniane, nonostante la notizia si sia già diffusa tra i principali media del paese.