Stato-mafia, pg Cassazione chiede proscioglimento per Di Matteo
Nei confronti del pm era stata aperta un’azione disciplinare per un’intervista, in cui aveva ammesso l’esistenza delle telefonate tra il capo dello Stato e Mancino, nell’ambito del processo sulla Trattativa
Il pg della Cassazione Gianfranco Ciani, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, ha chiesto il proscioglimento per il pm di Palermo Nino Di Matteo nei cui confronti era stata avviata l’azione disciplinare per aver rivelato in un’intervista l’esistenza di telefonate tra Giorgio Napolitano e Nicola Mancino intercettate nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia.
La richiesta di proscioglimento è stata trasmessa alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, che deciderà se accoglierla o meno. Contestualmente la medesima richiesta riguarda la posizione del procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, al quale si contestava di non avere segnalato le presunte violazioni commesse da Di Matteo ai titolari dell’azione disciplinare.
Il procedimento era scaturito in seguito ad un’intervista rilasciata da Di Matteo a Repubblica il 22 giugno dello scorso anno, subito dopo che la vicenda sulle intercettazioni Mancino-Quirinale era finita sui giornali. Il quotidiano aveva pubblicato per primo alcuni spezzoni delle intercettazioni (depositate) tra l’ex ministro dell’Interno, Nicola Mancino, e Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico del presidente Giorgio Napolitano.
Il procuratore generale della Cassazione, titolare dell’azione disciplinare sui magistrati insieme al ministro della Giustizia, nell’agosto del 2012 aveva chiesto al procuratore capo di Palermo Messineo chiarimenti su quell’intervista rilasciata da Di Matteo. Il magistrato rivendicava la fondatezza dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia e criticava duramente «i silenzi di chi nelle istituzioni con reticenze o incomprensibili ritardi» ha di fatto ostacolato la ricerca della verità.