Pubblicato: lun, 13 Giu , 2016

“Memoria e oblio, due facce della stessa medaglia”

Il 9 Aprile 2016, San Giovanni Valdarno  – Liceo psicopedagogico “Giovanni da San Giovanni”.

 

img275516Sabato 9 aprile è stato ospite dell’istituto magistrale Giovanni da San Giovanni  il filosofo Remo Bodei presentando  agli studenti il tema  memoria e oblio.Il filosofo ha introdotto la lezione attraverso una  metafora: ” il rapporto tra memoria e oblio è paragonabile  ad una partita a scacchi senza fine, dove volta per volta ognuno mangia i pezzi dell’altro”. Da qui sono sorte le domande “perché ci dimentichiamo?“, ma “perché ricordiamo?“, “Non contano solo i grandi eventi, ma soprattutto quelli piccoli, quotidiani.” Bodei prosegue attraverso la definizione dei  concetti di memoria collettiva e memoria storica. La memoria storica è molto importante; essa si insidia in noi attraverso la scuola, la famiglia, dai racconti, dalle  credenze popolari e dalle tradizioni, fermentando  poi, dentro la nostra mente. Essa ci permette di riconoscerci in un determinato popolo o paese d’origine. La memoria storica invece, è quella riportata e che possiamo leggere attraverso i libri di storia; essa viene definita non del tutto oggettiva, perché, come dice Bodei: “ [..] sono stati i vincitori a scrivere la storia. E’ la memoria dei vincitori che è sopravvissuta e proseguita nel corso del tempo.”   Il filosofo riporta che: “[..]per esempio, gli americani ricordano bene e con dolore l’attacco di Pearl Harbor da parte dei giapponesi, ma non ricordano molto volentieri di loro stessi quando sganciarono le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.” Tuttavia non è sempre la memoria dei vincitori a tramandarsi nel tempo. Il caso più evidente è quello dello sterminio degli ebrei. Nonostante siano stati dei “perdenti”, meglio dire delle vittime, la memoria della loro tragedia è sopravvissuta nel tempo e ancora oggi viene ricordata. Propio a proposito degli ebrei, è interessante il fatto che il verbo “ricordare” sia un obbligo e un dovere della loro religione; probabilmente  si connette al fatto di non dimenticare di tutte le violenze e persecuzioni che hanno dovuto subire nel corso della storia. Ricordare, studiare la storia, è quindi importante,  in quanto noi siamo i risultati dei processi storici; è  quindi necessario ricostruirli per renderci conto del presente e capire  il motivo del come mai siamo finiti in certe situazioni. Il filosofo e storico italiano Benedetto Croce, diceva infatti “[..] Ogni storia è contemporanea, perché si studia in funzione del presente.” Bodei  si sofferma in particolare anche sull’importanza dell’oblio. Superficialmente si potrebbe pensare che l’oblio sia qualcosa di puramente negativo,ma non è così; esso continua “La dimenticanza è importante quanto la memoria, perché se ci ricordassimo di tutto verremmo schiacciati dal peso del passato, non riuscendo più a focalizzarci sul presente, intasando la nostra mente.”  Bodei insiste sull’importanza dell’oblio, citando anche personaggi del calibro di Nietzsche e del poeta latino Catullo; essi sostengono infatti che per vivere non possiamo fare a meno dell’oblio, per i motivi già riportati sopra, mentre Nietzsche nel particolare invece ha scritto al riguardo un testo dove elogia l’oblio, in quanto unico mezzo per liberarci dal passato opprimente e spingendoci anche a creare e produrre cose nuove, a guardare verso il futuro, impedendoci di ancorarsi al passato. In conclusione Bodei ci dice che siamo tutti emigranti nel tempo, passiamo attraverso fasi che presentano aspetti del passato,memoria per ricordarci chi siamo, ma che ci innoviamo ovvero oblio.

Michele Mazzini

 

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