Pubblicato: ven, 24 Apr , 2015

Inquinamento: importante istituire i Registri tumori in Sardegna.

Per tutelare i diritti e gli interessi degli abitanti della Sardegna, è importante l’istituzione dei Registri tumori, a parlarne l’ex consigliera regionale Claudia Zuncheddu.

di: Desirè Sara Serventi

C’è uno strumento importante per capire l’incidenza dei tumori e la loro paternità, si tratta del Registro tumori strumento indispensabile per diminuire i rischi connessi allo sviluppo di alcuni tipi di neoplasie. La Sardegna è sprovvista di questo registro, ecco perché scende in campo l’ex consigliera regionale Claudia Zuncheddu, medico, indipendentista, che fa parte del movimento Libera Sardegna, che ha proposto la creazione di un registro tumori a costo zero. A parlarne senza giri di parole l’ex consigliera regionale Claudia Zuncheddu.

E’ vero che la Sardegna non è dotata di un Registro tumori?

La Sardegna a tutt’oggi non è stata dotata di un Registro tumori, che è uno strumento assolutamente indispensabile per capire l’incidenza reale dei tumori e le paternità. Nell’isola c’è questa incidenza di patologie neoplastiche con migliaia di pazienti tumorali.

Perché non viene istituito il Registro tumori?

Perché non lo vogliono, anche perché poi racconterebbe le paternità dei tumori, e quindi si dice che sarebbero troppo elevati i costi di realizzazione. Quando ero consigliera regionale ho fatto una proposta di creazione di un registro tumori a costo zero, molto efficace e facile da adottare. Il registro tumori si può creare senza avere segretari, tutto passa via online, senza possibilità poi di raccontare bugie, perché i dati vengono prelevati dal territorio, dagli ospedali, e quindi tutto è controllabile.

E’ importante per la Sardegna questo Registro?

Certo per via dell’inquinamento che è dovuto in parte ai poli industriali, e ai grandi inceneritori. Nonostante sia stato impiantato un inceneritore che oggi è considerato obsoleto, c’è la tendenza a incrementarli qui nell’isola.

In Sardegna viene fatta la raccolta differenziata?

La Sardegna è considerata in Italia tra le regioni più virtuose per la raccolta differenziata, che vuol dire che dalla differenziata alla fine noi produciamo non spazzatura volgare, ma materie prime che diventano delle risorse preziose, e invece paradossalmente il frutto della raccolta differenziata parte e va a creare ricchezze in altre regioni, in Sardegna quindi lasciano le industrie pesanti.

Cioè?

Per esempio qui si produce l’alluminio come materia prima, ma partendo da processi altamente inquinanti per l’ambiente. L’alluminio prodotto nell’isola viene mandato fuori perché le multinazionali fanno il lavoro sporco in Sardegna, inquinano si portano via i finanziamenti pubblici, poi la materia prima se ne va pulita per creare tutto quello che si crea dall’alluminio.

In Sardegna i tumori causati dall’inquinamento risultano in aumento?

Sì c’è un notevole aumento dei tumori correlati all’inquinamento.

La Sardegna ha dei Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche?

La Sardegna ha due Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche. Lo Stato dagli studi fatti riconosce che in Sardegna ci sono due zone altamente inquinate, dove risiedono oltre cinquecentomila cittadini, che vuol dire circa un terzo della popolazione sarda.

Dove si trovano?

Una è a nord ovest della Sardegna, e l’altra è a sud ovest della Sardegna. Per fare un esempio il Sito d’Interesse Nazionale per le bonifiche del sud ovest della Sardegna, parte da Sarroch per arrivare sino alle porte dell’oristanese. Tutto questo si traduce in un dato, e cioè che un terzo del territorio della Sardegna è territorio altamente inquinato. Circa quattrocentoquarantacinquemila ettari di territorio sardo risultano iscritti tra i Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche, a causa della contaminazione ambientale e del rischio sanitario.

Da qui l’importanza del registro tumori?

Se noi avessimo un registro tumori si conoscerebbe con esattezza l’incidenza di un certo tipo di tumore, quali sostanze lo sviluppano, e in particolare la paternità di questi tumori, e allora il registro tumori diventa uno strumento scomodo, perché entrerebbe in rotta di collisione con altri interessi, il registro racconta la storia e quindi non è funzionale agli interessi economici. Chi di dovere, e mi riferisco alla classe politica, stenta ancora a istituire un registro tumori. Dalla precedente legislatura è depositato nel Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna, una mia proposta di istituzione di un registro tumori, con cui faccio una proposta da medico, studiata con altri medici ospedalieri del territorio, della creazione del registro tumori a costo zero, senza assunzione di personale, perché si tratta di reti telematiche.

A Nuoro vi è un registro tumori?

Sì ma non servono dei registri tumori locali.

Lei cosa chiede?

Chiedo che venga istituito il registro tumori che è necessario visto l’incremento di tumori. Dovremmo fare tutto il possibile nella direzione della riduzione dei tumori, e per ridurre i tumori bisogna migliorare la qualità dell’aria dei territori, di quello che mangiamo, etc. Noi siamo tra le regioni d’Italia più virtuose nella raccolta differenziata, a questo punto anche gli esistenti inceneritori dovrebbero andare progressivamente a essere dismessi. In Sardegna c’è l’importazione delle porcherie, di rifiuti indifferenziati di cui a noi non è dato conoscere né il contenuto né da dove arrivano.

Dall’intervista emerge che il Registro tumori è uno strumento che deve essere istituito per tutelare i diritti e gli interessi degli abitanti della Sardegna.

claudia-zuncheddu

 

 

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