Pubblicato: gio, 10 Lug , 2014

Lavoro: Donne

Cgil Cisl Uil a Morando, servono interventi concreti

 

lavoro-donne“La ‘sottovalutazione del ruolo delle politiche volte a valorizzare l’occupazione femminile rischia di allontanare l’obiettivo della crescita’ è una sottolineatura da parte del Vice ministro dell’Economia Morando che non può che trovare d’accordo le donne di Cgil, Cisl, Uil, quotidianamente a contatto con le difficoltà occupazionali di migliaia di lavoratrici e migliaia di disoccupate, giovani e meno giovani”. E’ quanto affermano in una nota congiunta Loredana Taddei, Liliana Ocmin e Maria Pia Mannino, responsabili delle Politiche di Genere di Cgil Cisl Uil, in merito a quanto affermato oggi dal vice ministro di via XX settembre, Enrico Morando.

“Sembrerebbe, dunque, una ovvietà affermare da parte del rappresentante del Governo che occorre ritornare a una crescita stabile, socialmente ed ecologicamente sostenibile. Ma per raggiungere questo obiettivo servono riforme strutturali e non si deve trascurare il ruolo delle donne che spesso sono più preparate degli uomini ma sono scoraggiate”, aggiungono. “E’ proprio questo il problema – proseguono le dirigenti sindacali di Cgil Cisl Uil -: creare occasioni ed opportunità da offrire alle donne per contribuire a pieno alla rinascita della nostra economia e della competitività delle nostre aziende. Gli strumenti? Sono anni che come sindacato affermiamo che dalla valorizzazione del ruolo delle donne nel lavoro il sistema economico italiano può trarre giovamento e nuova linfa per la ripresa. Sono anni che affermiamo che dare lavoro alle donne, significa aumentare di qualche punto il Pil, sono anni che sosteniamo che per consentire alle donne di lavorare occorre rimettere in piedi un sistema di welfare che non può più puntare solo sull’elemento femminile per continuare a trascinare la sua stanca e inefficiente attività sociale”.

“Dal Governo e dal Parlamento debbono arrivare proposte concrete di rilancio del lavoro femminile. Per le donne italiane, ultime nella graduatoria europea del lavoro, è ormai tempo di fatti e non di slogan che scaldino la platea di un convegno. Le donne italiane ogni giorno fanno i conti con il lavoro che manca, con servizi che latitano, con supporti alla famiglia inesistenti e faticano spesso a mettere insieme il pranzo con la cena. Se concordiamo, dunque, sul fatto che il rilancio del Paese passa anche attraverso la valorizzazione del potenziale femminile, allora è tempo di interventi concreti e strutturali di politiche attive per il lavoro delle donne e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro su cui come sindacato attraverso la contrattazione possiamo continuare a dare il nostro contributo”, concludono Taddei, Ocmin e Mannino.

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