Emergenza abitativa a Palermo
Parte la petizione indirizzata alle istituzioni
Sono circa 4 mila famiglie quelle che a Palermo vivono in condizioni di estremo disagio abitativo, di cui, circa 1500 inserite nella graduatoria comunale di Emergenza abitativa; sono circa cento le persone che sono costrette a vivere in strada, dove nell’ultimo anno il freddo ha fatto tre vittime.
Eppure, basterebbe utilizzare una parte del patrimonio immobiliare pubblico appartenente al Comune, alla Regione, alla Difesa, come le caserme chiuse da anni e inutilizzate, al Fec, spesso abbandonati, devastati e saccheggiati per portare via un pò di rame dall’impianto elettrico, oltre ai Beni confiscati alla mafia, per dare alloggio a centinaia di famiglie in emergenza abitativa.
Molte sono le famiglie che non hanno aspettato la manna dal cielo, e accogliendo l’invito, spesso non ascoltato, di Papa Bergoglio, rivolto agli ordini religiosi, cioe’, di aprire le porte degli Immobili di proprieta’ della Curia ai senza casa e agli immigrati, non avendo alcun segnale dalla Chiesa palermitana ne tanto meno dalle Istituzioni, hanno occupato conventi disabitati e spesso abbandonati, o edifici pubblici non più utilizzati da tempo e a rischio di essere devastati e resi inagibili. Noi, rispetto alla rivendicazione del diritto alla casa, negato, non possiamo che legittimare – in via eccezionale e in considerazione della grave emergenza abitativa – l’occupazione di un edificio pubblico o della chiesa, abbandonato, sia pure in via provvisoria, da parte di famiglie, a cui l’istituzione, non ha potuto o saputo dare una risposta adeguata.
Occupare un Immobile pubblico ma abbandonato dalle Istituzioni diventa la reale risposta al fabbisogno abitativo di migliaia di famiglie che, giustamente, vivono l’occupazione come risposta del momento ma cercano percorsi e soluzioni stabili.
Le Istituzioni (tutte) devono intervenire nell’immediatezza, non c’e’ piu’ tempo da perdere, far finta che nulla stia succedendo, intervenire solo con soluzioni tampone, come puo’ essere un contributo economico, a termine, per il pagamento dell’affitto di un alloggio non risolve nulla e sarebbe solo spreco di denaro pubblico, servono interventi seri e reali, partendo dal pieno utilizzo del patrimonio di proprieta’ comunale e di quello confiscato alla mafia, dando il via alla pratica dell’auto recupero, creando piu’ alberghi comunali per ospitare provvisoriamente tutte quelle famiglie che dall’oggi al domani si ritrovano senza casa, bloccare, almeno per un anno, tutte le procedure di sgombero e di sfratto per morosita’ incolpevole.
E’ necessario e urgente che si avvii un tavolo tecnico-politico che affronti il problema e individui soluzioni a breve-medio e lunga scadenza, un luogo di confronto e condivisione tra Istituzioni e parti sociali.
Le Istituzioni devono assumersi la responsabilita’ di andare incontro alle necessita’ di migliaia di famiglie che vivono sulla o sotto la soglia di poverta’, nell’attesa le famiglie non possono restare per la strada, ecco il senso di questa petizione, se non c’e’ alcuna risposta alle esigenze abitative delle famiglie che, oltre ad essere senza casa sono anche senza reddito, riteniamo che sia legittimo occupare spazi pubblici o del privato sociale abbandonati da anni, come unica risposta del momento per le famiglie che non possono aspettare i tempi della politica e della burocrazia.
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