Pubblicato: ven, 20 Giu , 2014

Iraq, Obama: «Non manderemo le nostre truppe. Ma pronti ad azioni mirate»

Il Presidente degli Stati Uniti ha parlato della recente richiesta da parte dell’Iraq di intervenire per bloccare l’avanzata degli estremisti
Il presidente USA Barack Obama

Il presidente USA Barack Obama

«Noi non abbiamo la capacità di risolvere il problema iracheno inviando semplicemente migliaia di truppe statunitensi e impegnando denaro e risorse umane». Lo ha dichiarato Barack Obama in una conferenza stampa tenutasi alla Casa Bianca. Il Presidente degli Stati Uniti ha così risposto ufficialmente alla richiesta dell’Iraq, che proponeva agli Usa un attacco agli estremisti che stanno compiendo delle stragi nel Paese. Già John Kerry, Segretario di Stato americano, ma anche Hillary Clinton, predecessore di Kerry, avevano annunciato che gli Stati Uniti non avrebbero mandato delle truppe. Ma, per precisare ufficialmente la decisione del governo, ne ha parlato anche il Presidente degli Stati Uniti. Il piano annunciato da Obama prevede l’invio di consiglieri militari, fino ad un massimo di 300, che avranno il compito di aiutare e formare le forze locali. Il Presidente, però, ha precisato che «non ci sarà una semplice soluzione militare» e che l’Iraq deve aiutare iniziando un ruolo attivo. L’Iraq, per Obama, deve dunque «inviare il nostro stesso messaggio ed evitare di incoraggiare le divisioni fra le sette». Ed è proprio il governo iracheno, secondo gli Stati Uniti, che deve attuare una vera e propria svolta politica. Obama, infatti, non chiede le dimissioni di al-Maliki perché «non spetta a noi scegliere i leader iracheni», ma il governo deve garantire che l’Iraq non incorra in una guerra civile. Ricoprirà un ruolo attico il Segretario di Stato John kerry, il quale partirà già nel fine settimana per degli incontri nel Medio oriente. «Nulla di quello che il presidente americano Barack Obama deciderà di fare interesserà in modo particolare il premier al-Maliki», ha detto Kerry in un’intervista all’Nbc, perché interesserà solamente «gli iracheni, gli sciiti, i sunniti e i curdi».

Girolamo Tripoli

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