Pubblicato: dom, 25 Mag , 2014

Europee, finito il tempo dei comizi si va al voto

Da mezzanotte di ieri fino alla chiusura dei seggi è scattato lo stop a dichiarazioni e comizi. Venerdì le ultime manifestazioni
Beppe Grillo e Matteo Renzi

Beppe Grillo e Matteo Renzi

Alla fine venne il silenzio. Dopo giorni di bombardamento mediatico con candidati alle liste che avevano occupato in pianta stabile telegiornali e programmi televisivi, dalla mezzanotte di ieri è scattato il silenzio elettorale. Il divieto di propaganda politica durerà fino alle 23 di domani, quando chiuderanno i seggi elettorali.

Chi non potrà andare a votare è Silvio Berlusconi. La sentenza del caso dei diritti Tv mediaset ha portato all’ex premier, oltre alla condanna per frode fiscale, l’interdizione dai pubblici uffici e quindi del diritto di voto. «Essere qui a rappresentare l’Italia democratica senza nemmeno avere la possibilità di esprimere un voto mi pesa molto». Dal Centro Congressi di Milano il leader di Forza Italia ha sparato le ultime cartucce «Abbiamo sperato in questo avvento di Renzi, ma dietro una faccia giovane e simpatica fa le cose di sempre della sinistra: aumenta spese e tasse Questa legislatura non può arrivare al 2018. Tra un anno, un anno e mezzo, si torna alle urne». Ma l’obiettivo principale di Berlusconi è Grillo: «Specula sulla disperazione dei cittadini. Non dobbiamo prenderlo in ridere, dobbiamo avere paura» E se dovesse vincere ? «Non posso immaginare cosa succederà – continua Berlusconi – si tratta di una presenza inquietante, potranno succedere dei disordini inquietanti».

«E’ una frase che sentivamo dire da Totò Riina. Cos’è un pizzino?» gli risponde per le rime Beppe Grillo dal palco di Piazza San Giovanni a Roma. Ovvimente nel mirino c’è anche Renzi : «Mi fa anche pena questo ragazzo qua, che ieri era lì a piazza del Popolo senza il popolo, che gridava, lui, gridava con le vene del collo rosso gridava, lui, il moderato» Quindi dovremo aspettarci un giorno Grillo dentro i Palazzi del potere? «Non avrò mai nessuna carica istituzionale – dice il blogger genovese – Il 25 è il voto più politico della nostra vita. Si tratta di scegliere un mondo diverso da un altro. O noi o loro».

Matteo Renzi invece ha scelto la sua Firenze, la Piazza della Signoria per concludere il tuor elettorale: «Se l’Italia si mette in gioco, può essere una guida del mondo. Non insultiamo, diciamo parole di bellezza. E sentiamo questa responsabilità». Poi la risposta diretta a Grillo: «Noi vogliamo tanto bene a questo Paese e non lo lasceremo a chi lo vuole distruggere – continua il premier- Andiamo in Europa a rappresentare la bellezza, non gli insulti, a rappresentare la cultura, non i vaffa e l’odio. Contro chi sa dire solo vaffa, ci siamo soltanto noi. Il futuro è casa nostra.

Il 9 maggio gli ultimi sondaggi prima del divieto di pubblicazione, avevano dato il Partito Democratico a poco più del 30%, il MoVimento5Stelle intorno al 25% e Forza Italia sul 20%. Dietro questre tre grandi forze chi sembrava essere al riparo dalla soglia di sbarramento del 4% sono LegaNord e l’accoppiata NCD UDC, con la Lista Tsipras e Fratelli d’Italia poco sotto la linea di sopravvivenza. Lunedì scopriremo quanto questi ultimi 15 giorni hanno cambiato i rapporti di forze.

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