Benevento, arrestato per corruzione il prefetto Blasco
Avrebbe facilitato gli istituti di vigilanza dei fratelli Buglione, concedendo certificati antimafia in cambio di utilità tra il 2009 e il 2011
Il prefetto della città di Benevento, Ennio Blasco, è stato arrestato e posto ai domiciliari, questa mattina, dalla Guardia di Finanza di Napoli insieme a tre imprenditori del settore della vigilanza privata.
Gli episodi contestati dall’ordinanza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino si sarebbero consumati tra il 2009 e il 2011, quando Blasco era prefetto del capoluogo irpino.
L’accusa è corruzione per il rilascio di certificazione antimafia. Per gli inquirenti, il prefetto avrebbe accettato gioielli, viaggi e altre utilità, anche il pagamento di spese di lavanderia, per favorire le imprese dei fratelli Carmine, Carlo e Antonio Buglione, di Nola (Napoli), facilitando l’apertura delle sedi degli istituti di vigilanza privata nelle città in cui esercitava funzioni prefettizie.
Antonio Buglione, nel 2010, fu rapito da una banda di sardi e, poi, liberato. Le indagini, che hanno coinvolto l’alto funzionario di governo, hanno preso le mosse proprio dagli accertamenti fatti per verificare se fosse stato pagato o meno il riscatto per liberare Buglione.
Ennio Blasco, 64 anni, catanzarese di nascita, è stato commissario di Pubblica sicurezza a Isernia, Potenza e Napoli. Ha ricoperto le funzioni di dirigente del servizio certificazioni Antimafia e di viceprefetto nel capoluogo partenopeo. E’ stato Commissario straordinario per la gestione provvisoria del Mercato ortofrutticolo di Afragola.
Nel 2006, è stato nominato prefetto e assegnato alle sedi di Isernia, di Avellino e, dal primo aprile 2012, di Benevento.