Pubblicato: mer, 12 Mar , 2014

Irpef e Jobs act, il piano di Renzi

Il premier annuncia su twitter la conferenza stampa di presentazione dei provvedimenti che riguarderanno la riduzione dell’Irpef, jobs act, piano casa e il pagamento dei debiti della Pa

cuperlo-renzi-e-civati-durante-la-convenzioneE’ tutto pronto per il Consiglio dei ministri di mercoledì pomeriggio. I temi sono stati annunciati: taglio del cuneo fiscale per 10 mld, per la maggior parte impegnati nell’aumento delle detrazioni fisse che consentano la riduzione dell’Irpef per i lavoratori a reddito più basso;jobs act; piano casa da 1,6 mld; un provvedimento per il pagamento dei debiti della Pa.

Ieri il premier aveva annunciato su Twitter la conferenza stampa con i provvedimenti, inventando anche un hashtag: «Per seguire domani: #laSvoltabuona». «Su questo tema – ha detto Renzi oggi parlando ai suoi – ci giochiamo tutto. La sinistra è dove si combatte la povertà». Ed è atteso anche il rientro da Bruxelles del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, per mettere a fuoco la proposta definitiva. La scelta politica sembra comunque compiuta. Il governo Renzi privilegia la sponda dei lavoratori rispetto a quella delle imprese. L’obiettivo dichiarato è quello di creare uno choc positivo, che possa ridare fiato ai consumi.

Per quanto riguarda il cuneo fiscale si pensa a un intervento sul taglio dell’Irpef che porterebbe in busta paga 80-100 euro al mese per i redditi fino a 20-25 mila euro, fermo restando le risorse già previste dal governo Letta che sono pari a 2,5 miliardi. Le coperture per arrivare a 10 miliardi arrivano per 5 miliardi dalla spending review mentre i restanti 2,5 miliardi potrebbero essere recuperati riallocando fondi già a bilancio o con un taglio alle spese militari e dal capitolo F35. Il vice ministro Enrico Morando ha detto che i nodi sulle coperture sono «sostanzialmente risolte» e saranno articolate su componenti «strutturali» ed «una tantum» che sulla base del progetto pluriennale diventeranno poi strutturali.

Le principali misure previste dal jobs act, invece, saranno sostanzialmente a costo zero, al di fuori del capitolo fiscale. Gli ammortizzatori sociali per tutti, un sussidio di disoccupazione universale per tutti coloro che perdono il lavoro, verrebbe finanziato con la progressiva eliminazione della cassa integrazione in deroga; la riduzione del numero dei contratti tende all’idea di arrivare al contratto unico a tempo indeterminato e a tutele crescenti; nuovo codice del lavoro e l’Agenzia unica federale che servirà a sviluppare la Garanzia per i Giovani chiesta dalla Ue al di fuori del capitolo fiscale.

 In Cdm approda anche il piano casa firmato Lupi da 1,6 mld. Nel decreto legge sono previsti 267-270 milioni a copertura della «morosità incolpevole» e altri 200 milioni per il fondo affitti. Infine, il provvedimento per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese. «Siamo vicini ad avere un testo, le soluzioni non sono ancora perfette ma arriveremo in tempo per domani», assicura il vice ministro dell’Economia, Morando e spiega che lo schema «è sicuramente quello adottato in passato», con il coinvolgimento di banche e Cdp. La cosa più importante, aggiunge in viceministro, «è la creazione di condizioni per le quali non si ripeta più che la pubblica amministrazione accumuli debiti drammatici nei confronti delle imprese».

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