Mastrapasqua, arrivano le dimissioni
Antonio Mastrapasqua si è dimesso da presidente dell’INPS, ma le questioni politiche e giudiziarie rimangono sul tavolo
Nuovo colpo di scena nella vicenda Mastrapasqua. Il superburocrate al centro dello scandalo di questi giorni ha anticipato il Governo, sul punto di licenziarlo, dimettendosi nella mattinata di oggi, dimissioni che sono state subito accolte dal Ministro del Lavoro Giovannini.
«Per il governo l’incarico di presidente di un ente pubblico nazionale deve essere fatto in esclusiva e non in regime di conflitto di interesse» con queste parole, Enrico Letta, nella consueta conferenza stampa a seguito del Consiglio dei Ministri del venerdì, aveva annunciato l’intenzione dell’esecutivo di apportare modifiche alle leggi sul governo degli enti pubblici e la contestuale presentazione alla Camera di un decreto urgente che preveda l’esclusività delle cariche in questione.
Non solo sul piano politico, la giornata odierna è stata foriera di novità anche per gli aspetti giudiziari della vicenda. La Regione Lazio ha infatti denunciato la sparizione delle copie originali dei documenti relativi agli atti istruttori che hanno portato a ratificare gli accordi con l’Ospedale Israelitico. Proprio quell’accordo già finito sotto la lente d’ingrandimento del presidente Zingaretti perché squilibrato a vantaggio dell’Ospedale diretto da Mastropasqua e nel quadro del quale sarebbe stata consumata, secondo le accuse, la truffa da 81 milioni di euro sui rimborsi gonfiati. La sparizione dei faldoni è un mistero che getta un’ombra inquietante su tutta la vicenda, lasciando intuire che, se la vicenda dovesse essere legata all’inchiesta, vi possano essere dei complici nella truffa i quali, avendo libero accesso agli uffici della Regione, possono aver fatto sparire i documenti. Tra l’altro, mistero su mistero, il tutto avviene a pochi giorni dalla scoperta, negli uffici del Governatore, di alcune microspie perfettamente funzionanti.
A parte la vicenda giudiziaria sulla quale la magistratura sta indagando, non può non essere evidente la dimensione politica dell’affare. Era necessario l’esplosione di uno scandalo tale per capire che un ente come l’INPS, con un bilancio da 500 miliardi, non poteva essere governata da un solo presidente plenipotenziario? C’era bisogno di tutto questo per capire che tante cariche, 25 secondo la stampa, 9 per Mastrapasqua, sono evidentemente incompatibili? Quanti altri Mastrapasqua, direttori generali e/o presidenti di svariati enti, ci sono in Italia? Alla fine rimane la solita sensazione di aver chiuso la stalla quando i buoi sono già scappati.