La Germania accetta l’intersessualità
Entra in vigore la legge tedesca che riconosce il sesso indeterminato nei certificati di nascita
Dal 1 novembre la Germania mette in atto la legge varata nel mese di maggio in merito al riconoscimento dell’intersessualità. Da ieri, quindi, i genitori avranno la possibilità di segnalare la dicitura ”indeterminato” nel certificato di nascita della progenie, qualora questa presenti l’ambiguità degli organi genitali tipica dell’ermafroditismo.
Questa novità, accolta dai media tedeschi come una rivoluzione giuridica vera e propria, andrà incontro a genitori e figli. I genitori non dovranno decidere in merito al sesso del proprio figlio affetto da ermafroditismo con il rischio di condannarlo ad una vita di disagi interiori, invece i diretti interessati avranno la possibilità, una volta compiuta la maggiore età, di dichiararsi del sesso che ritengono più affine oppure rimanere indeterminati.
La portata di questa legge è considerevole, la sua attuazione migliorerebbe la condizione di una categoria destinata ad andare incontro a molteplici difficoltà: a differenza della transessualità, che presuppone una scissione tra il genere con cui si è nati e quello a cui si sente di appartenere, l’intersessualità è una fattispecie complessa che provoca notevoli complicazioni psicologiche dovute ad una società non adeguatamente preparata.
La libertà del soggetto intersessuale di decidere il sesso di appartenenza, liberato così dalla decisione presa dai genitori pressati dalla burocrazia all’atto della nascita, rappresenta un considerevole segno della Germania nei confronti della tutela dei diritti dell’uomo, primo esempio in Europa.
Questo inizio potrebbe così spronare la legislazione degli altri paesi europei a regolamentare le intricate questioni relative al genere e alla sessualità, per far luce su un nodo sociale ancora troppo in ombra.