Italia, aumenta sia l’import che l’export
Ad agosto 2013, secondo quanto rilevato dall’Istat, aumentano sia l’import che l’export
Sul fronte della bilancia commerciale giungono buone nuove: ad agosto 2013, rispetto al mese precedente, aumentano sia l’import (+1,1%) che l’export. Il buon andamento è legato alla crescita congiunturale di entrambi i flussi, trainata dall’interscambio con i paesi dell’Unione Europea: +2,9% per l’export e +2,4% per l’import. L’incremento congiunturale delle vendite all’estero è particolarmente sostenuto per i beni di consumo durevoli (+8,4%), mentre per quanto riguarda l’import, risultano in forte espansione gli acquisti di beni strumentali (+13,8%). Rispetto al trimestre precedente, nel periodo giugno-agosto 2013, si attestano in crescita sia le importazioni (+1,3%) che le esportazioni (+0,7%). La contenuta crescita congiunturale delle vendite all’estero nell’ultimo trimestre è, a su volta, la sintesi di un aumento verso i paesi dell’area Ue (+2,6%) e di una flessione verso i paesi dell’area extra Ue (-1,4%).
Facendo il confronto con agosto 2012, viene rilevata una significativa flessione sia dell’export (-4,4%) che, in misura ancora più ampia, dell’import (-9,8%). La contrazione dell’interscambio è più significativa per l’area extra Ue: export (- 5,4%) e import (-15,5%). Ad agosto 2013, si consolida ulteriormente una dinamica tendenziale negativa dei valori medi unitari all’import (-3,7%). I volumi scambiati sono in contrazione sia per l’import (-6,3%) che per l’export (-4,2%). Sempre nello stesso periodo di tempo preso in considerazione, si rileva un avanzo di 958 milioni a fronte del contenuto deficit registrato a agosto 2012 (-483 milioni). Al netto dell’energia, la bilancia commerciale risulta in attivo per 5,4 miliardi.
Nei primi otto mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge 19,2 miliardi e, al netto dei prodotti energetici, 56 miliardi. Nell’ultimo mese estivo, la diminuzione tendenziale dell’export è particolarmente marcata verso la Turchia (-29,5%) e la Svizzera (-24,3%). La diminuzione tendenziale delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-32,1%) e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-18,7%), risultano entrambe sensibili. Inoltre, si attestano in forte diminuzione le importazioni dai paesi Asean (-23,9%) e Eda (-20,1%) e gli acquisti di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-40,0%) e di petrolio greggio (-34,9%).