Intervista a Pif, La mafia uccide solo d’estate
Il film realizzato con i finanziamenti della Regione Lazio. Occasione sprecata per la Sicilia?
Da ieri nelle sale italiane, “La mafia uccide solo d’estate”: l’esordio alla regia di Pif; con Cristiana Capotondi, Alex Bisconti, Ginevra Antona, Ninni Bruschetta e con la partecipazione di Claudio Gioè.
La pellicola è una storia d’amore che racconta i tentativi del piccolo Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora. Sullo sfondo di questa tenera e divertente storia, scorrono e si susseguono gli episodi di cronaca accaduti in Sicilia tra gli anni ’70 e ’90. È un racconto lungo vent’anni che dimostra come si possa crescere e amare nella Palermo della mafia: anche in una città affascinante e terribile, c’è ancora spazio per la passione e il sorriso.
Un approccio senza dubbio diverso dai soliti film sulla mafia, che ormai siamo abituati a vedere, tanto che la stessa ex Iena spera possa essere proiettato nelle scuole. Eppure la pellicola non ha ricevuto alcun finanziamento dalla Regione Sicilia (né tantomeno apprezzamenti postumi), bensì realizzato con fondi della Regione Lazio.
Ennesima occasione mancata per l’Isola? Scopri cosa ne pensa Pif.
Intervista a cura di Matilde Geraci e Marco Salfi