Indagine su Mastrapasqua, mister 25 poltrone
Si addensano le nubi sul destino di Mastrapasqua, travolto da un’indagine, rischia una delle tante poltrone
Antonio Mastrapasqua, uno dei personaggi più potenti d’Italia, è nell’occhio del ciclone.
L’uomo dai mille incarichi è indagato, dalla procura di Roma, per truffa, falso ideologico e abuso d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta riguardo un giro di cartelle mediche con rimborsi indebiti che coinvolgono l’Ospedale Israelitico di Roma, di cui è direttore generale, e l’INPS, di cui è presidente.
Al centro dell’attenzione dei Carabinieri dei NAS sono finite circa 12mila cartelle mediche con rimborsi gonfiati, il tutto per un’importo che si aggira intorno a 85 milioni di euro. A destare scalpore è soprattutto una convenzione tra la Regione Lazio e l’Ospedale Israelitico chiaramente a vantaggio dell’Ospedale e per questo bocciato dal Governo ma, nonostante ciò, rimasta in vigore.
Subito sono partite le richieste di dimissioni per il potentissimo boiardo di Stato che, tra le venticinque cariche (solo 9 secondo l’interessato), è: presidente dell’INPS, vicepresidente di Equitalia, sindaco effettivo di Autostrade per l’Italia Spa, sindaco effettivo di Coni Servizi Spa, presidente del collegio sindacale di Rete Autostradale Mediterranee Spa, presidente di Idea Fimit, amministratore delegato di Italia Previdenza, amministratore delegato S.I.S.P.I. Spa solo per citare alcune delle sue poltrone.
Mastrapasqua, che è passato indenne tramite i cambi di governo e amministrazioni, ora vede le forze politiche che fino a ieri l’hanno appoggiato chiedergli, più o meno indirettamente, di fare un passo indietro. Solo Forza Italia ha difeso il burocrate. Il PD, con la sua responsabile lavoro Marianna Madia, ha preferito non entrare nel merito della questione ma ha dichiarato che «bisogna rivedere la governance dell’INPS e la norma che riguarda l’accumulo di cariche e relativi compensi» un chiaro riferimento alla vicenda Mastrapasqua che non solo può contare su un gran numero di incarichi ma, a seguito della spending review che ha azzerato i CDA degli enti pubblici in favore di un unico amministratore, è il vero dominus dell’INPS, il più grande ente previdenziale europeo con un bilancio da 600 miliardi di euro.
Nonostante l’alto burocrate, circa un’ipotesi di dimissioni, abbia detto: «No assolutamente no, non ci ho proprio pensato. Perché dovrei farlo? Per un’informatica dei Carabinieri? I fatti ipotizzati attengono a condotte che sarebbero state poste in essere da alcuni dirigenti sanitari» il Governo pare deciso a sostituirlo. Il ministro Giovannini, da cui dipende il controllo dell’INPS, ha dichiarato che prenderà una decisione solo dopo la fine dell’istruttoria ma già sono tanti i nomi che circolano per la sostituzione di Mastrapasqua, in primis l’ex-ministro del Lavoro Tiziano Treu.
La speranza è che questo scandalo, al di là della colpevolezza o meno di Mastrapasqua, possa squarciare il velo sul quel ristretto numero di potentissimi burocrati che, passando tramite i governi, detengono le chiavi della pubblica amministrazione senza dover rendere conto a nessuno.