Pubblicato: Sab, 2 Nov , 2013

In fiamme presidio No Tav. Il movimento: “Fuoco doloso e mafioso”

Bruciato il presidio di Vaie, è il terzo episodio dal 2010. Solidarietà inaspettata da Esposito (PD), favorevole alla Tav

 

 

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il presidio di Vaie prima dell’incendio

La scorsa notte è andato in fiamme il presidio “No Tav” di Vaie. Non è la prima volta che un presidio del movimento viene bruciato. Era successo nel gennaio del 2010 al presidio di Bruzolo e a quello di Borgone. La baracca costruita nel 2005 con tubi di metallo e legno ha preso fuoco questa notte rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco che però non sono riusciti ad impedire alle fiamme di distruggere il presidio. Sul proprio sito il movimento “No Tav” descrive l’episodio affermando che: <<Il fuoco è stato appiccato per mano dolosa e mafiosa, in modo vigliacco nella parte posteriore e nascosta del presidio>>. Per fortuna il presidio era vuoto questa notte, anche se per pura casualità. Alcuni ragazzi di Pesaro infatti avrebbero dovuto dormire nella baracca che stanotte ha preso fuoco. <<Alcuni ragazzi no tav di Pesaro- si legge sul sito dei “No Tav” –  in questi giorni avrebbero dormito proprio in questo presidio ma per un impegno improvviso avevano rinunciato al loro viaggio in valle di Susa>>. Un imprevisto che fortunatamente ha impedito al rogo di causare delle vittime.

<<La mia solidarietà agli attivisti No Tav di Vaie per l’incendio del loro presidio. Chi ha compiuto questo gesto è un delinquente>>. La solidarietà ai “No Tav” giunge inaspettata da Stefano Esposito, parlamentare del PD, da sempre favorevole alla Tav e che in passato ha polemizzato con il movimento. Il comune di Vaie, invece, non mostra soltanto solidarietà ma si schiera dalla parte del movimento e lo fa attraverso l’assessore Alberto Lorusso, che precisa la regolarità del presidio, che non era abusivo ma costruito con una delibera del Comune. Lorusso inoltre bolla chi ha appiccato l’incendio come un vigliacco, aggiungendo: <<Siamo arrabbiati, schifati e feriti dentro>>.

Alberto Perino, leader dei No Tav, si dice poco fiducioso nelle indagini: <<È il terzo presidio che ci bruciano dopo quelli di Bruzolo e Borgone di Susa, il 16 e il 23 gennaio 2010. Entrambe quelle indagini sono state archiviate e anche stavolta ci aspettiamo un’archiviazione. Non verranno a trovarci i ministri, non abbiamo le assicurazioni, ma abbiamo un popolo. Che arriva dalla Valle e da tutta Europa>>. I “No Tav” anche se indignati, vogliono andare avanti. Per questo motivo è confermata per domani una raccolta di fondi davanti al presidio bruciato e in serata un fiaccolata per le strade di Vaie.

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