Sparatoria Los Angeles, l’uomo mirava agli uomini della TSA
Si chiama Paul Ciancia, l’uomo che ieri ha sparato almeno 150 colpi uccidendo un agente della TSA
Gli spari, il panico e un uomo a terra. Si può riassumere così la sparatoria di ieri avvenuta all’aeroporto di Los Angeles, dove Paul Ciancia, 23 anni, ha aperto il fuoco esplodendo 150 colpi con il suo fucile semi-automatico. Secondo le prime ricostruzioni poco dopo le ore 9 del mattino, l’uomo si sarebbe recato ai controlli di sicurezza e aperto il fuoco contro gli agenti della Transportation Security Administration (TSA), colpendo mortalmente Gerardo Hernandez, di 39 anni. Prima di essere fermato, Ciancia ha ferito altri sette agenti, seminando il panico all’interno del Terminal 3. Hernandez è il primo agente della TSA a rimanere ucciso in servizio nella storia dell’agenzia, fondata all’indomani dell’11 settembre 2001. L’agenzia sembra, sempre secondo le prime indiscrezioni, il movente del folle gesto di Ciancia. Sembrerebbe infatti che l’uomo, una volta dentro lo scalo californiano, abbia iniziato a fermare le persone che incontrava chiedendogli: “Sei della TSA?”. Se la risposta era negativa continuava la sua ricerca, altrimenti apriva il fuoco. Neanche gli appunti ritrovati nella sua borsa, in cui mostra un forte risentimento nei confronti del governo, e in particolare della Tsa, può spiegare un azione simile che ha messo a repentaglio un intero Terminal e ha ucciso un uomo.
<<Avrebbe potuto uccidere letteralmente tutti coloro che si trovavano nel terminal>>, ha commentato Eric Garcetti, sindaco di Los Angeles. Poteva andare peggio, questo è sicuro, ma non è abbastanza consolante.