Il ministero dell’Interno scopre il business dei profughi
Il video scandalo denuncia le condizioni nel Cspa di Lampedusa
Sono passati solo un paio di mesi dalla tragedia che ha sconvolto l’opinione pubblica, provocato il compatimento dei più alti gradi istituzionali, toccato profondamente i politici di questo Paese e urtato la loro sensibilità. Si sono recati di persona in quella terra di frontiera, dichiarando apertamente il loro cordoglio, promettendo aiuto. Hanno visto le condizioni disumane in cui versano da anni ormai, centinaia e centinaia di persone, per cui svariati organi internazionali hanno più volte minacciato provvedimenti. Eppure adesso ritornano a indignarsi per delle immagini improvvisamente nuove –quelle trasmesse dal Tg2 giorni fa- e promettono le teste dei responsabili. Cadono dalle nuvole chiedendosi come mai di questo trattamento da “lager” per curare la scabbia che prima di arrivare al centro non avevano, di queste condizioni igienico-sanitarie inaccettabili, della mancanza di una copertura dove dormire la notte, di materassi e coperte. Domande più che lecite, ma per nulla giustificate considerati i milioni di euro incassati dalla società “Lampedusa accoglienza”, consorzio del gruppo Sisifo, contenitore di una serie di imprese della Lega Coop, che si dovrebbe occupare del sostengo e soccorso degli immigrati.
Un’inchiesta di Espresso svela che il presidente della società Zarcone e l’amministratore delegato Cono Galipò hanno vinto un appalto statale di tre anni fino al 2015 del valore di 8.212.500 euro iva esclusa. Una somma frutto dei 30 euro minimi al giorno destinati ad ogni profugo, che sono però il doppio o anche il triplo di quanto previsto nel bando considerato il numero dei posti ufficiali. La pacchia sembra però essere giunta al termine per i gestori del Cspa che, anche dopo aver licenziato i due operatori del video, si sono visti revocare l’appalto dal Ministero dell’Interno. Anche perché il commissario Ue degli affari interni ha minacciato di tagliare i fondi dall’Unione Europea per l’assistenza nella gestione degli immigrati irregolari in Italia:« La nostra assistenza e il nostro sostegno alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori può continuare solo se il Paese garantisce condizioni di accoglienza a immigrati, richiedenti asilo e rifugiati, che siano umane e dignitose».