Fattura 24 mld all’anno il mercato della droga
Presentato a Palermo un progetto della Fondazione Chinnici che, insieme alle università palermitana e spagnola, punta a dare risposte concrete sul fenomeno.
di Aurora Della Valle
“C’è una ripresa in grande stile del protagonismo della mafia, sul fronte della droga. Il narcotraffico, a opera di mafiosi siciliani, è un fenomeno in crescita almeno da due anni circa, parallelamente alla battuta d’arresto che le cosche hanno subito nella pratica delle estorsioni”. Lo ha affermato il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, in occasione del lancio del progetto Ifo (Illegal flow observation), promosso dalla fondazione “Rocco Chinnici” in collaborazione con gli atenei di Palermo e Salamanca, quest’ultimo il più antico di Spagna.
“Un dato che è il punto di partenza del nostro progetto – sottolinea Giovanni Chinnici, coordinatore del comitato di studi della Fondazione intitolata al padre – il cui slogan è appunto “No drugs”, stop alle droghe. Il nostro obiettivo è migliorare le attività di contrasto alla criminalità transfrontaliera, legata al traffico di stupefacenti”. Nove i moduli di formazione specialistica, riservati a magistrati, esponenti delle forze dell’ordine, investigatori e rappresentanti di Ong e associazioni europee, istituzionalmente impegnati nella lotta al narcotraffico, di cui si compone Ifo.
“Negli ultimi decenni – aggiunge Messineo – la mafia sembrava essersi ritirata dalla prima linea del narcotraffico. Ora, sempre più spesso, le indagini per il 416 bis che conduciamo ci portano a soggetti anche di buon livello nella gerarchia mafiosa, coinvolti in prima persona nel commercio illegale di cocaina, hashish, droghe sintetiche e farmacologiche. Evidentemente, il vecchio pizzo porta a porta conviene sempre meno. La droga promette, invece, guadagni ingentissimi e rischi, per così dire, distribuiti.
È anche per questo che Ifo si avvarrà di una piattaforma e-learning per l’addestramento a distanza degli operatori professionali della giustizia dei 27 paesi Ue. Saranno esaminati gli aspetti tecnici e giuridici del traffico internazionale di stupefacenti, quelli relativi alla sicurezza urbana, alle tecniche innovative d’investigazione, all’ingegneria finanziaria legata al riciclaggio di capitali sporchi. Ancora, il tema dei collaboratori, quello della validità delle prove e della cooperazione tra forze di polizia e magistratura dei diversi paesi dell’Unione. Saranno analizzate anche “le principali organizzazioni criminali impegnate nel traffico di stupefacenti e le loro ramificazioni internazionali”. Quanto al mercato delle droghe, “è uno dei principali canali di finanziamento delle mafie – scrive la stessa Fondazione, che a “I costi dell’illegalità” ha dedicato uno studio condotto in questi anni in Sicilia, Campania e Liguria -. La sola mafia siciliana negli anni Ottanta, quelli nei quali il giudice Chinnici la combatté da consigliere istruttore a Palermo, era arrivata a gestire il 30% circa del traffico mondiale di eroina. In anni recenti la quota è scesa, parallelamente all’emergere di nuovi business nello scacchiere criminale internazionale”.
Oggi, secondo il Consiglio italiano delle scienze, il solo mercato nazionale della droga fattura, per così dire, ben 24 miliardi di euro, tanto quanto una legge finanziaria. Inoltre, stando al Dpa (Dipartimento governativo per le politiche antidroga), in Italia quasi uno studente tra 15 e 19 anni, su 50, ha sperimentato “almeno una volta” anfetamine, ecstasy e droghe sintetiche. Insomma, il fenomeno sembra veramnente allarmante, tanto che il ministero dell’Interno ha riconosciuto qualche tempo fa il fatto che servono nuove metodologie e strumenti di controllo. Anche perché, gran parte degli ordinativi viaggia sulla rete internet e riguarda droghe sintetiche.
Le iscrizioni alle attività formative si potranno effettuare per tutto il mese di ottobre presso la Fondazione Chinnici(www.fondazionechinnici.it/progettoifo). Le attività corsuali inizieranno a novembre e proseguiranno tra Italia e Spagna.