EXPO 2015, 7 arresti per corruzione
Nuova retata in mattinata per presunte tangenti per l’esposizione che si terrà l’anno prossimo. Coinvolto il “Compagno G” Greganti e il top manager Paris
Ancora arresti per corruzione legati a EXPO 2015. A finire in manette, questa mattina sono state sette persone, i cui nomi più in vista sono Primo Greganti e Angelo Paris.
Le indagini sono state condotte dalla DDA milanese e nel particolare dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, coadiuvata dai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio e con la collaborazione del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza del capoluogo lombardo.
Oltre a Paris, direttore della pianificazione acquisti di Expo 2015, il nome più conosciuto è quello di Greganti. Passato alla storia come il “Compagno G.” in quanto, al momento dell’arresto nell’ambito dell’operazione Mani Pulite nel 1993, si fece condannare per finanziamento illecito al PCI senza rivelare mai quali altre personalità del partito comunista era coinvolte nella tangente, rimanendo, quindi, l’unico esponente del PCI coinvolto in “Mani Pulite”.
Nomi eccellenti sono anche gli altri cinque arrestati: l’ex parlamentare della DC Gianstefano Frigerio, l’ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, l’intermediario Sergio Catozzo, l’imprenditore Enrico Maltauro e Antonio Rognoni, ex dg di Infrastrutture Lombarde. Quest’ultimo, già arrestato nelle scorse settimane sempre per una vicenda di tangenti, a differenza degli altri non è stato sottoposto a carcerazione ma agli arresti domiciliari .
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione, nel particolare riguarderebbero gli appalti per la costruzione degli alloggi per le delegazioni straniere, quello per il progetto “Vie d’acqua” e per la “Città della salute”.