Arrestato Claudio Scajola
È stato fermato questa mattina nell’albergo di Roma dove soggiornava, l’accusa è di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena
Arrestato questa mattina all’alba l’ex-ministro, degli Interni prima e poi dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola.
L’accusa è di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, imprenditore reggino ed ex deputato del PdL condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Insieme a Scajola sono state fermate altre otto persone, tra cui la segretaria del parlamentare azzurro, Roberta Sacco, Martino Polito, Antonio Chillemi, la madre di Matacena, Raffaella de Carolis, e la moglie Chiara Rizzo
I fermi di stamane nascono dall’indagine “Breakfast”, condotta dal procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho e dalla DIA reggina, che cerca i capitali movimentati e investiti dalla ‘ndrangheta. Oltre agli 8 arresti sono in corso perquisizioni in molte regioni italiane e sono stati sequestrati beni per circa 50 milioni di euro.
Non solo l’inchiesta “Breakfast”, figura chiave nella decisione di indagare Scajola è il faccendiere Bruno Mafrici, oggetto di indagini per i fondi neri della Lega Nord. Durante le indagini per questo caso gli inquirenti hanno scoperto lo stretto legame tra Scajola e Chiara Rizzo, moglie di Matacena. Secondo l’accusa i due si sarebbero adoperati per favorire la fuga in Libano del latitante.
Il primo esponente politico a commentare il clamoroso arresto è stato Silvio Berlusconi che si è detto «addolorato per Claudio» e ha negato che la mancata candidatura dell’ex ministro alle Europee sia stata motivata dal fatto che si avesse sentore dell’arresto. Il motivo, secondo Berlusconi, sarebbero stati alcuni sondaggi che indicavano uno scarso gradimento, da parte dell’elettorato, di Scajola.