Croazia: matrimoni omosessuali incostituzionali
Vittoria del SI alla proposta referendaria sull’incostituzionalità dei matrimoni omosessuali
La proposta di dichiarare incostituzionali i matrimoni tra persone dello stesso sesso ha chiamato ieri alle urne il popolo croato, che si è espresso chiaramente in merito: il 65% dei votanti ha appoggiato la mozione conservatrice, segnando così un passo indietro rispetto al percorso avviatosi in Europa negli ultimi mesi.
Il referendum è stato promosso da un’associazione ultracattolica croata, che ha visto l’appoggio dell’Unione Democratica Croata, principale partito d’opposizione conservatore e nazionalista, e della Corte Costituzionale. La reazione delle associazioni a tutela dei diritti umani è stata di estrema contrarietà, in quanto l’anticostituzionalità dei matrimoni omosessuali non fa altro che sancire una netta posizione di natura più politica che morale, poiché il numero degli omosessuali dichiarati in Croazia è talmente tanto esiguo da non richiedere scelte di questo genere.
Altrettanto dura è stata la reazione delle istituzioni europee, che proprio quest’estate hanno accolto la Croazia come 28° paese membro dell’UE. Dichiarare come costituzionali solo i matrimoni tra uomo e donna è una svolta verso il neo-conservatorismo, del tutto insolita rispetto al trend dei paesi europei, che si stanno invece muovendo verso una maggiore tutela ed attenzione nei confronti dei diritti civili ed umani.
La chiamata al voto è stata dunque ritenuta estremamente ambigua ed anti-europeista, tuttavia, nonostante la minima percentuale di affluenza alle urne, il volere dei croati è stato chiaro ed indicativo.