Arrestato Vincenzo Scarantino
Prelevato dalla Polizia al termine di “Servizio Pubblico” il falso pentito che depistò le indagini su via D’Amelio, è accusato di abusi
Vincenzo Scarantino, il falso pentito sulle cui dichiarazioni fu imbastito il primo processo sulla strage di via D’Amelio, è stato arrestato ieri notte dalla Squadra mobile di Torino che ha dato seguito ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Torino. L’uomo avrebbe abusato di una ragazza con problemi. A dare la notizia per primi sono stati i giornalisti di “Servizio Pubblico” che al momento dell’arresto stavano riaccompagnando, con un’auto della produzione, Scarantino in albergo dopo la trasmissione di ieri sera. Il “pentito”, nella puntata di ieri, ha ripetuto le accuse al questore Arnaldo La Barbera che lo avrebbe indotto, con minacce, a fornire la falsa versione dell’attentato del 19 luglio 92, il tutto, come facile intuire, per depistare le indagini dai veri responsabili.
Scarantino, andato in onda con una maschera per celarne il volto ha ricostruito la sua vicenda e ha spiegato di essere stato costretto a formulare le sue false accuse, dopo una prima ritrattazione, perché vessato e minacciato, insieme alla moglie e ai figli, dagli investigatori. «Mi hanno costretto a dire bugie perché dovevano “vestire il pupo”» ha chiosato il falso pentito. Incalzato dagli ospiti della trasmissione a fornire ulteriori dettagli, si è rifiutato però di dire il nome del “suggeritore” che gli dettò cosa scrivere negli appunti in cui ricostruiva, tra l’altro autoaccusandosi, la sua versione della strage che uccise Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.