A Palermo il cibo parla euroasiatico
Una giornata dedicata a laboratori e degustazioni legati al consumo sano del cibo. La fase finale di un progetto europeo, che ha coinvolto 40 provetti chef
di Gilda Sciortino
Si chiama “Eat Smart: come e perché” il progetto realizzato dal CESIE, il Centro Studi ed Iniziative Europeo, grazie ai contributi del programma “Gioventù In Azione” della Commissione Europea.
L’idea è quella di legare il consumo sano e responsabile alle tradizioni culinarie di diversi paesi, avvalendosi della creatività e determinazione di circa 40 giovani cuochi e video maker, provenenti da 4 paesi diversi – Cina, Francia, Italia e Vietnam – che, tra le varie fasi di questo percorso, hanno dovuto affrontare un corso di formazione a Pechino, 6 laboratori locali in ognuno dei loro Paesi di provenienza, la creazione di un documentario, la ricerca di ricette tradizionali, infine una “International Food Fair” nel capoluogo siciliano.
Il tutto, anche per fare in modo che possa passare il concetto che “bisogna fare di tutto affinché le tradizioni culturali legate al cibo non debbano per forza di cose scomparire”. E, allo stesso tempo, aprire gli occhi sul fatto che il “cibo spazzatura” si sta diffondendo sempre di più, proprio come problemi quali l’obesità o altri rischi per la salute.
Sino a domani, dunque, questa squadra internazionale di “attivisti del cibo” sarà in Sicilia, cuore della dieta mediterranea, per scoprire le caratteristiche culinarie della nostra terra, presentando al pubblico un documentario sui paesaggi e le tradizioni alimentari europee e asiatiche.
In modo particolare oggi, sino alle 13.30, alla “Città del Gusto” che ha sede a Palazzo Branciforte, in via Bara all’Olivella 2, ci si potrà far coinvolgere in laboratori di cucina francese, vietnamita e cinese, familiarizzando con gli obiettivi del progetto tramite la cucina.
Dalle 19 alle 22, invece, il set sarà quello del “Nuovo Montevergini”, al civico 8 dell’omonima via, per partecipare all'”Eat Smart Night”, durante il cui evento si potranno degustare i piatti creati dagli chef, avendo anche la possibilità di conoscere pratiche alimentari più sane e sostenibili. Sarà per l’occasione presente il maestro pasticcere, Salvatore Cappello, al quale sicuramente qualcuno spera di rubare qualche piccolo segreto, per fare delle proprie dolci creazioni qualcosa di ancora più unico e creativo.