Coldiretti: più della metà dei giovani vive con i soldi dei genitori

Secondo l’inchiesta Coldiretti-Ixè su”Crisi:i giovani italiani e il lavoro nel 2014″, il soccorso di genitori e parenti sale al 79% se si allarga il campione agli under 34

La Fornero quando era ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo Monti li aveva definiti «choosy» ma l’inchiesta Coldiretti-Ixè sui giovani e il mondo del lavoro, dipinge una generazione tutt’altro che esigente e incontentabile. Per capire quanto si sbagliasse l’ex ministro basta snocciolare alcuni dati emersi dall’analisi. Il 23% dei trentenni accetterebbe un posto da spazzino, il 27% entrerebbe in un call center e il 36% farebbe volentieri anche il pony express. Pur di lavorare si è disposti a tutto, e il 51% dei giovani si dice pronto a fare le valigie ed espatriare in cerca di un impiego. Ma se qualcuno avesse ancora dubbi sull’eccessive pretese dei trentenni italiani, ecco un altro dato: un giovane su tre pur di lavorare è disposto ad accettare un orario più pesante con lo stesso stipendio oppure a parità di orario uno stipendio inferiore a 500 euro.

Con uno stipendio simile pensare di affrancarsi dai genitori risulta difficile e il 75% dei giovani si ritrova ancora sotto lo stesso tetto di mamma e papà che li mantengono nel 51% dei casi con una “paghetta”. A voler vedere la pagliuzza nell’occhio, ci sono elementi che farebbero comodo alla tesi choosy dell’ex ministro Fornero e ai suoi sostenitori. Esiste un 16% di giovani che vive nella casa dei genitori e non si rifà neanche il letto, o il 46% dei giovani che preferirebbe un posto fisso.

Guardare soltanto a questi due dati vorrebbe dire non vedere il malessere che pervade una generazione spesso sfruttata nel nome della flessibilità, una generazione che ha dovuto rinunciare ai propri propositi di costruirsi un futuro perché appare precario come il loro lavoro. Trovare, a qualunque costo, un lavoro non significa essere choosy, trovare un lavoro significa riappropriarsi di quella dignità negata da anni di precariato e da una politica troppo lontana dai problemi reali.

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