WTO, intesa per i Paesi in via di sviluppo
Storico accordo in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Nuove possibilità di sviluppo per i Paesi più poveri
Raggiunta l’intesa a Bali tra i 159 Stati membri del WTO per la firma di uno storico accordo, il primo dalla nascita dell’Organizzazione nel 1995. Le discussioni per l’accordo sulla liberalizzazione dei commerci mondiali duravano dal Doha Round del 2001, 12 anni di trattative che hanno permesso di conciliare le necessità dei vari Paesi, superando resistenze e veti.
L’intesa raggiunta da finalmente avvio al programma di liberalizzazioni degli scambi commerciali stilato a Doha e fino ad oggi rimasto lettera morta. Il contenuto dell’accordo, che ha rischiato di saltare all’ultimo per il veto di Cuba, è molto importante soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. Questi, infatti, potranno trarre grande vantaggio dagli aiuti, anche economici, predisposti per implementare la capacità di export delle loro aziende, inoltre sono previste delle norme ad hoc per facilitare l’esportazione da questi Paesi e aiutare il loro inserimento nel mercato globale. Vittoria anche per la Nazioni produttrici (come quelle del sud-est asiatico) che potranno accumulare derrate alimentari, utile per far fronte ad improvvisi bisogni della popolazione locale, chiaramente questo sarà consentito solo per un limitato lasso di tempo in modo da non falsare il mercato a scapito degli agricoltori dei Paesi circostanti.
La semplificazione burocratica negli scambi commerciali avrà effetti positivi anche per l’Italia. Le piccole e medie imprese, vera spina dorsale nazionale, potranno così abbattere i costi economici e di tempo per esportare i propri prodotti nei mercati di tutto il mondo. «Una straordinaria opportunità per crescere» ha sintetizzato il viceministro allo Sviluppo Carlo Calenda.
Soddisfazione è stata espressa da tutti i delegati. Tra questi basta citare il presidente della Commissione UE Barroso che ha dichiarato: «l’accordo darà un aiuto vitale per le Nazioni più povere, così facendo il WTO è tornato sul giusto binario». Si stima che le misure concordate, in realtà poi queste dovranno essere approvate nei singoli Paesi, stimoleranno il mercato per un valore probabile di 1000 miliardi di euro con una ricaduta di circa 21 milioni di nuovi posti di lavoro, soprattutto nelle aree più povere del globo.