Strage al pellegrinaggio per il santone indiano
Erano arrivati in migliaia per la veglia del santone deceduto ieri, un improvviso fuggi-fuggi ha causato una strage
È una folla vasta come poche volte quella vista a Mumbai nel quartiere finanziario, e più agiato, della città.
Le circa 350mila persone presenti sono fedeli musulmani sciiti che hanno improvvisato un pellegrinaggio davanti l’abitazione di Syedna Mohammed Burhanuddin, morto ieri all’età di 102 anni e considerato discendente diretto del profeta Maometto.
Burhanuddin era a capo della setta sciita dal nome Dawoodi Bohra, una particolare comunità musulmana composta per lo più da imprenditori e professionisti con circa 1 milione di fedeli concentrati per lo più in India ma con importanti insediamenti anche in Medioriente e Africa. Sui generis è anche l’attività del gruppo, a parte la consueta attività di preghiera, è infatti famoso per i numerosi progetti filantropici e di restauro di monumenti, non a caso esistono diverse università e uffici di Dawoodi Bohra, caratteristica tipica di una fondazione o di una ONG piuttosto che di una confessione religiosa.
Gli inquirenti ancora non hanno ricostruito il motivo dell’improvviso fuggi-fuggi che ha causato, per la calca, almeno 18 morti e 40 feriti, trasformando il pellegrinaggio in strage. Non è la prima volta che nel subcontinente indiano grandi riunioni di massa sfociano in tragedie, le lacune nell’organizzazione da parte delle forze dell’ordine, molte volte incapaci di gestire tali folle, sono spesso additate tra le cause.