Stop alla cementificazione selvaggia
La proposta di legge del Movimento 5 Stelle a tutela del paesaggio, contro il consumo del suolo. «Stiamo distruggendo la nostra fonte primaria di sostentamento»
Il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge riguardante il consumo del suolo e la tutela del paesaggio, redatta con la consulenza del noto urbanista Paolo Berdini. Tale proposta individua il suolo come bene comune da tutelare e, per questo motivo, chiede l’azzeramento del consumo di suolo.
«Non c’è più tempo da perdere. – afferma il M5S, che nel weekend appena trascorso ha allestito una serie di banchetti sparsi per l’Italia, al fine di informare i cittadini sulla proposta di legge – Vogliamo tutelare il suolo e il paesaggio come beni comuni. Priorità va data al riuso, alla rigenerazione e al recupero dell’edificato esistente, spesso inutilizzato o abbandonato. Il consumo di suolo libero va reso economicamente sconveniente, deve essere preservata l’attività agricola favorendola dal punto di vista fiscale e tutelando con vincoli paesaggistici il paesaggio rurale. Per una corretta programmazione territoriale è necessario censire gli edifici sfitti inutilizzati e abbandonati. L’Italia ha 4 milioni di alloggi in più del numero delle famiglie residenti, senza considerare gli immobili abusivi. Ogni giorno il cemento sommerge un’area di suolo vergine pari a 100 campi da calcio, senza alcun criterio né visione del futuro. Stiamo distruggendo irrimediabilmente la nostra fonte primaria di sostentamento».
Tra i punti salienti della proposta c’è l’individuazione delle aree agricole (terreni agricoli veri e propri e terreni passibili di uso agricolo a prescindere dalla destinazione d’uso data dai Comuni), delle aree a vocazione ambientale (aree verdi già tutelate) e delle aree urbanizzate; con l’obbligo per i Comuni di perimetrare queste aree sul territorio e consentire l’edificazione esclusivamente nelle aree urbanizzate, dando precedenza alle opere di rigenerazione, riqualificazione, riutilizzo e recupero degli edifici esistenti fatiscenti, abbandonati o inutilizzati.
Se non sarà possibile eseguire opere di recupero in ambito urbano, ma c’è ugualmente necessità di costruire, i grillini propongono di far pagare un contributo aggiuntivo pari a 5 volte gli oneri di urbanizzazione, in modo che edificare i terreni liberi diventi antieconomico o comunque non vantaggioso. La proposta prevede anche il censimento degli edifici sfitti (non utilizzati o abbandonati); degli edifici pubblici inutilizzati e degli immobili di proprietà privata affittati dalle Amministrazioni pubbliche. Queste ultime devono utilizzare, se presenti, gli edifici pubblici inutilizzati nel territorio comunale e abbandonare gli edifici dove pagano affitti ai privati. Se le Amministrazioni pubbliche possiedono più edifici di quelli necessari ai loro bisogni – propongono ancora i Cinquestelle – devono fare una campagna informativa alla popolazione e destinarli alle associazioni, ai giovani imprenditori, alle PMI e, se possibile e necessario, ad housing sociale.
«La proposta di legge risponde a molte delle battaglie che combattiamo sul territorio per preservare l’ambiente e per tutelare il paesaggio. Si creerebbero inoltre le condizioni per migliorare le zone fatiscenti, recuperare le aree abbandonate e aiutare concretamente il mondo agricolo».